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Valle Cà Zuliani, una nuova generazione di riproduttori

of R. Zaccaroni C.


L’ultima volta che ho intervistato Oliver Martini (consigliere dell’Associazione Piscicoltori Italiani e AD delle due aziende agricole Valle Cà Zuliani e Valle Pierimpiè, NdR), a novembre 2022, il quadro generale era critico, non solo per Valle Cà Zuliani, azienda che storicamente opera con la produzione di avannotti, vallicoltura e, in misura minore, allevamento a mare, ma per l’intero comparto.

Martini, che bilancio può fare del 2023?

«Sono stati anni molto difficili per l’acquacoltura e non solo per l’aumento dei costi energetici, di ossigeno e mangimi sostenuto dal comparto, ma anche per gli effetti negativi di altri due fattori: la contrazione dei consumi e l’aumento dei problemi sanitari negli impianti, che sempre più di frequente negli ultimi anni si manifestano, probabilmente anche come conseguenza del cambiamento climatico. Anni di difficoltà, dunque, per tutti gli operatori del settore, dalle avannotterie agli impianti».

Nel 2022 aveva messo in evidenza il fatto che i contratti con la Grande Distribuzione erano stati chiusi ad inizio anno — subito prima dello scoppio del conflitto bellico e del conseguente aumento dei costi — e che questa circostanza avesse prodotto una mancanza di adeguamento del prezzo dei prodotti ittici. Nel 2023 i listini sono stati adeguati?
«No e non abbiamo potuto fare molto al riguardo: noi continuiamo a fare il nostro mestiere, abbiamo del pesce da vendere che ci costa sempre di più e che stiamo vendendo a un prezzo troppo basso. Il problema è che nel mercato c’è poca richiesta o richiesta di prodotti a basso costo. Il Natale appena trascorso — ma anche il precedente — ha visto i consumi di pesce contrarsi, mentre era proprio questo il momento dell’anno in cui il comparto avrebbe dovuto prendere una boccata d’ossigeno».

La mancanza di vivacità del mercato è dovuta all’aumento dei costi del pesce in distribuzione oppure dipende da altro?
«In generale, penso che l’incertezza che abbiamo vissuto negli ultimi anni abbia condizionato le nostre scelte di acquisto e questo si riflette sul carrello della spesa. Il prezzo del pesce non è aumentato più di tanto — noi lo vendiamo allo stesso prezzo del 2022 — ma è possibile che, a fronte di questi timori, le persone abbiano preferito acquistare, invece che un’orata o un branzino, magari un pollo, che a parità di peso costa molto meno. Credo che sia questo il motivo per cui i consumi si sono contratti: per una preoccupazione ad ampio raggio che ha riguardato tutto ciò che caratterizza il nostro quotidiano».

Poco fa ha parlato dell’aggravarsi dei problemi sanitari negli allevamenti…
«Quest’anno tutti gli allevatori, chi più, chi meno, ma un po’ tutti credo, hanno perso molto pesce a causa di un aumento esponenziale dei problemi sanitari all’interno degli impianti. Credo che questa sia una conseguenza del cambiamento climatico che, attraverso eventi atmosferici anche molto violenti e temperature in costante aumento, hanno generato situazioni sanitarie più difficili da gestire rispetto al passato.
Valle Cà Zuliani, che con la produzione degli avannotti si posiziona all’inizio della filiera di allevamento, proprio per fornire ai propri clienti un avannotto sempre migliore sia sotto il profilo delle performance di crescita sia per la resistenza alle malattie, sta investendo in ricerca genetica per affrontare queste nuove sfide. Tale ricerca è stata condotta al fine di isolare il genoma dei pesci che avevano una resistenza superiore al Nodavirus, molto più spiccata rispetto alla media.
Tutto questo è avvenuto grazie all’adesione di Valle Cà Zuliani al progetto europeo AQUA-FAANG (Progetto HORIZON 2020 – Avanzamento dell’acquacoltura europea mediante annotazioni funzionali del genoma, si veda box dedicato) ed alla collaborazione con l’Università di Padova, che ci ha dato degli indicatori molto interessanti che andremo a perseguire selezionando dei riproduttori già presenti in impianto.
Questo per noi è un grande vantaggio perché significa avere già in impianto riproduttori che possono generare avannotti più resistenti al Nodavirus.
Presenteremo questo lavoro e i risultati ottenuti in occasione di un meeting che stiamo organizzando ad Aquafarm a Pordenone.
Inoltre, abbiamo già chiuso un accordo con un’azienda di selezione genetica molto importante con l’obiettivo di selezionare in breve tempo la totalità dei nostri riproduttori con queste caratteristiche di trasmissibilità. Questo significa che continueremo a lavorare anche con i vaccini, che garantiscono una copertura ed una efficacia limitata nel tempo.
Con questo progetto siamo andati alla radice nella selezione di una genetica di pesci che oltre alle performance di crescita ottimali avessero anche una risposta immunitaria al Nodavirus diversa dalla massa, per consentire all’allevatore di diminuire il rischio di perdite durante il ciclo di allevamento.
In Valle Cà Zuliani facciamo la nostra parte per ritornare a vedere delle produzioni stabili, con la speranza che nel mercato ci sia minor pessimismo e che anche la GDO ci segua con gli adeguamenti sui prezzi che da due anni chiediamo e che non ci vengono concessi».

Che numeri di produzione avete in avannotteria?

«Quest’anno abbiamo ottenuto un’ottima produzione di partenza, migliore delle aspettative. Il nostro è un mestiere difficile: gli ottimi numeri di quest’anno, per esempio, non li avevamo l’anno scorso, ma il fatto di aver capito tempestivamente le cause è stato un grande vantaggio per la nuova produzione. Oggi Valle Cà Zuliani è ben strutturata e siamo organizzati per andare a fondo nella comprensione di un problema, per questo la partenza è stata migliore delle aspettative».

Che tipo di problema sanitario avete avuto nel 2023?
«L’anno scorso abbiamo avuto dapprima un problema con un’alga e poi un problema batterico strisciante nella fase larvale che ci ha ridotto di molto le rese sulle schiuse e quindi sul numero finale degli avannotti. Capito tempestivamente il problema, abbiamo modificato l’impianto e attuato una prassi di disinfezione molto più approfondita, curando di più piccoli dettagli che nel nostro campo fanno sempre la differenza. In questo mestiere ci vuole una cura meticolosa dei particolari in tutta la fase produttiva e questo, insieme alla selezione di una genetica particolarmente resistente alle malattie, è quello che ci ha permesso di ottenere questi risultati. Questo per noi è vedere il bicchiere mezzo pieno».


Chiara R. Zaccaroni



Valle Cà Zuliani Soc. Agricola Srl
Via Gardizza 9/B
48017 Conselice (RA)
Telefono: 0545 989511
E-mail: vallecazuliani@vallecazuliani.it
Web:
www.vallecazulianisocietaagricola.it



AQUA-FAANG, avanzamento dell’acquacoltura europea
mediante annotazioni funzionali del genoma


Il progetto AQUA-FAANG (Advancing Europe Aquaculture by Genome Functional Annotation) persegue i principali obiettivi della strategia Farm to Fork (Dal Produttore al Consumatore) del Green Deal, promossa dalla Commissione europea. In Italia il progetto è stato sviluppato dall’Università di Padova, Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentazione, con lo scopo di migliorare la comprensione della funzione del genoma nelle sei specie di pesci d’allevamento più importanti dal punto di vista commerciale in Europa, ovvero il Salmone atlantico, la Trota iridea, il Branzino, l’Orata, il Rombo e la Carpa comune. Mappe di annotazione funzionale dell’intero genoma verranno generate per ciascuna specie e utilizzate per comprendere il loro contributo alla variazione di tratti di rilevanza commerciale, sfruttando approcci comparativi per migliorare la trasferibilità dei risultati. Un importante scopo è migliorare la predizione del fenotipo utilizzando i dati genomici, per sviluppare un allevamento più efficiente migliorando la resistenza alle malattie e altri tratti commerciali importanti in acquacoltura. Il progetto riunisce competenze scientifiche interdisciplinari leader a livello mondiale con l’industria, fornendo percorsi diretti allo sfruttamento commerciale.

>> Link: www.aqua-faang.eu


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