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Pesca

Il tonnetto alletterato di Linosa

of Baverez Blanco J.


Lampedusa fa parte, con Lampione, scoglio disabitato, dell’Arcipelago delle Pelagie, tra Sicilia e Africa; ambedue sono emerse dalla placca africana contrariamente alla terza isola, Linosa, di origine vulcanica. Linosa dista più di 160 km dalla terra ferma ma è un vero gioiello da scoprire. Qualche anno fa era impossibile raggiungerla al di fuori dal periodo estivo e la popolazione rimaneva isolata per mesi. Lo sviluppo del turismo su tutto l’arco dell’anno ha facilitato le connessioni con Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, della quale fa parte, con traghetti e aliscafi.
Remota e selvaggia, Riserva naturale terrestre dal 1988 e Riserva naturale marina protetta dal 2002, Linosa va scoperta a piedi e in barca. Sviluppa i suoi 11 km di costa in modo circolare con la particolarità di Punta Beppe Tuccio, piccolo promontorio con isolotto che forma una laguna. Spiagge e calette fanno da cornice agli antichi crateri, Monte Vulcano con la fossa del Cappellano di 600 metri di diametro, il più elevato, Monte Rosso e Monte Nero.
Sono quindi poco più di 5 km2 di rocce nere incrostate di salsedine, luccicanti e taglienti, con circa 450 abitanti che vivono in piccole abitazioni raccolte e coloratissime. La cupa lava cede il passo ad una tavolozza sgargiante in uno stupefacente contrasto cromatico. Piccoli cubi variopinti si susseguono nelle viuzze dell’unico paese, Linosa. Bianche/rosse, gialle/rosse, azzurre/blu, rosa /bianche, verdi/bianche, gialle/bordeaux, tutte le case sono curate con attenzione e amore con finestre e muri incorniciati. Ricordano un po’ i colori del Sudamerica, del Messico, e in effetti questa tradizione potrebbe risalire al 1845 quando cominciò ad essere abitata durante il Regno delle Due Sicilie con il re spagnolo Ferdinando II di Borbone. La tinteggiatura molto accurata almeno ogni due anni è passata dalla calce bianca e azzurra o rossa come in tanti paesi mediterranei all’ocra e colori simili per confondersi un po’ con la sabbia del deserto africano che sporca la facciate candide.
È usanza accorrere di prima mattina al porticciolo dello Scalo Vecchio per acquistare i frutti della pesca notturna o più tardi, in mattinata, recarsi nell’unica pescheria del paese. Non è sempre facile capire di quali specie siano i pesci in vendita indicati solo con nomi dialettali. A secondo della generosità del mare, troviamo cernie, saraghi, ricciole, dentici, murene, triglie, pesce spada, spatole e tonni, in particolare l'alletterato (Euthynnus alletteratus) appartenente alla famiglia degli Scombridae.
Diverso dalla palamite, ma simile al tombarello con l’occhio più piccolo, le pinne dorsali contigue, di dimensioni più ridotte e meno slanciato, si può paragonare ad un giovane tonno rosso con disegni e striature azzurro-acciaio scuro sul dorso, mentre il ventre è madreperlaceo come i fianchi. Questi disegni scuri, irregolari, sembrano scritture fatte da lettere e simboli. Ricordando una pagina scritta, questo tonnetto si è guadagnato l’appellativo poetico di “alletterato”. Lo caratterizzano anche 4-8 grossi punti neri sotto la pinna pettorale.
Può raggiungere una lunghezza massima di 80-100 cm per un peso di 12-15 kg. Gli esemplari più frequenti pesano generalmente tra i 6 e i 10 kg. La pelle è liscia, priva di squame, tranne la zona del corseletto. La testa conica termina con un muso appuntito e la bocca non è molto grande. È un grande nuotatore e, come tutti gli altri tonni, ripercorre anno dopo anno delle rotte migratore ben precise.
Vive sempre in alto mare e ha bisogno del gruppo, anche da adulto. Carnivoro, si nutre essenzialmente di alici e sardine, di clupeidi e altri pesci pelagici.
Si tratta di una specie diffusa e abbondante che si riproduce tra marzo-aprile e settembre-ottobre. Sarebbe quindi bene evitare di acquistarlo in quei mesi ma la sua pesca è autorizzata da aprile a dicembre. I metodi variano, dalla tonnara alle reti a circuizione, lenze e ami o reti da posta. La pesca è regolamentata dalle vigenti normative internazionali con circolare del 15/06/2010. Ufficialmente non si può pescare più di un esemplare al giorno e il calendario autorizza questo esercizio dal 16/06 al 14/10, a volte fino al 31/12, con tecnica del catch and release.
L’alletterato è dunque un pesce azzurro, magro e digeribile, ottimo per la salute con le sue proteine, gli elementi minerali e il suo valore biologico grazie agli acidi grassi polinsaturi Omega-3. Linosa, un’isola da assaporare in tutti i sensi.


Josette Baverez Blanco



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