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Salmone Norvegese, l’eccellenza di un prodotto e della sua filiera

of Redazione


Sono i dati di mercato a dirlo e a confermarlo anno dopo anno: il salmone Norvegese è indiscutibilmente uno degli alimenti preferiti dagli Italiani, apprezzato ed acquistato sia nella versione affumicata, che in quella fresca e congelata, riconosciuto come un pesce “goloso”, in termini di gusto e soddisfazione del palato, ma soprattutto sano e ricco di proprietà nutritive, un elemento indispensabile quindi all’interno di una dieta varia ed equilibrata. «Negli ultimi anni si è assistito ad una forte presa di coscienza del legame tra benessere, cibo e origine del prodotto. Grazie al nostro marchio di origine, Seafood from Norway, simbolo di provenienza di tutti i nostri prodotti ittici, proponiamo un alimento sano, versatile e allevato in maniera sostenibile nelle limpide acque fredde della Norvegia. Un prodotto, il salmone Norvegese, adatto a tutte le età e perfetto in ogni ricetta»: così si era espresso, in occasione dell’annuale seminario sul salmone Norvegese svoltosi lo scorso maggio a Milano, Gunvar Lenhard Wie, l’allora direttore Italia del Norwegian Seafood Council. Ma qual è il segreto del salmone Norvegese? “Non c’è alcun segreto. È la natura a renderlo perfetto” si legge nelle pagine del sito pescenorvegese.it, dedicato ai consumatori italiani che vogliono saperne di più su questo straordinario prodotto, oggi così diffuso, per non dire quasi quotidiano, protagonista del sushi dei migliori chef al mondo così come di piatti dei più popolari ristoranti etnici e non.

Norvegia leader globale nell’acquacoltura e modello di sostenibilità della filiera

Ed è proprio così: le acque gelide e ricche di nutrienti dei fiordi norvegesi offrono le condizioni perfette per l’allevamento del pesce, più in particolare per il salmone atlantico, che in questo ecosistema ha trovato le sue condizioni di vita ideali.
I primi allevamenti nacquero qui negli anni ‘70: da allora sono stati fatti davvero passi da gigante, grazie ad una strettissima collaborazione tra allevatori e ricercatori, investimenti consistenti nel settore da parte dell’industria e del governo e l’attuazione di una normativa rigidissima nelle questioni di tutela animale e ambientale, anticipatoria nella tempistica della direzione che avrebbe preso e che oggi deve necessariamente prendere il comparto acquicolo a livello globale per le ragioni che tutti conosciamo. Forse perché in Norvegia, un Paese in cui le cui condizioni territoriali e climatiche non sono esattamente le più accoglienti per la vita dei suoi abitanti, il mare rappresenta la base, il centro dell’esistenza sin dall’Età della pietra, e gli operatori, a qualsiasi livello, della filiera ittica, sentono di avere una grande responsabilità nel preservare questa ricchezza per le generazioni future.
Con quasi 50 anni di esperienza nell’allevamento del salmone, la Norvegia infatti, oggi tra i leader globali del settore dell’acquacoltura, ha accompagnato lo sviluppo del settore e della sua tecnologia con un’attenzione e un monitoraggio costante di ogni fase, ad iniziare dai siti produttivi, posizionati in mare aperto, nelle acque gelide e limpide dei fiordi, lontano dalle aree in cui è presente traffico marittimo e in cui, ad esempio, ogni animale ha lo spazio necessario per muoversi e crescere liberamente, passando per una mangimistica della massima qualità, fino al confezionamento, ecc… E il risultato di tutte queste attenzioni si sente prima di tutto quando il salmone Norvegese lo si mette a tavola: colore arancione invitante e consistenza tenera e succulenta delle carni, gusto dolce e delicato, un pesce estremamente versatile in cucina, ideale per essere consumato crudo, in preparazioni complesse o anche nella maniera più semplice che c’è, perché se la materia prima ha queste caratteristiche, non serve aggiungere nulla per ottenere il miglior risultato possibile.



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