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Acquacoltura

La trota di taglia grande nell’UE

of Redazione


Produzione mondiale
La produzione mondiale di trota si è attestata a 981.239 tonnellate nel 2020, con un aumento del 21% rispetto al 2011 (811.750 tonnellate). La quasi totalità della produzione proviene dall’acquacoltura (99%) e la specie principale è la trota iridea (Oncorhynchus mykiss; fonte: FAO). La maggior parte della produzione mondiale di trote allevate avviene in acqua dolce (77%, 754.986 tonnellate nel 2020), mentre il 22% proviene dalla produzione marina (220.703 tonnellate nel 2020). La produzione in acqua dolce è aumentata significativamente nel corso degli ultimi dieci anni (+47%), mentre quella in acqua marina è diminuita (–26%). La produzione di trote in acqua salmastra è stata registrata dal 2018, attestandosi a 5.500 tonnellate nel 2020 (1% della produzione mondiale).

Andamento della produzione di trota per maggiori Paesi produttori
A livello globale, il principale produttore di trote è l’Iran, che nel 2020 ha registrato il 20% della produzione mondiale, seguito da UE-27, Turchia, Norvegia e Cile. L’Iran, l’UE-27 e la Turchia rappresentano più della metà (54%) della produzione mondiale nel 2020. La produzione della Repubblica Islamica dell’Iran è aumentata dell’85% nell’ultimo decennio. Nel 2020 il Paese è diventato il più grande produttore di trote al mondo (197.370 t). L’UE-27 è stata il secondo produttore mondiale nel 2020 (187.936 t), con una produzione relativamente stabile nell’ultimo decennio (+8% rispetto al 2011).
La Turchia è stata il terzo produttore di trote (146.594 tonnellate nel 2020), con un notevole aumento della produzione dal 2011 (+36%). Tra gli altri principali produttori, la produzione di trote è aumentata significativamente nell’ultimo decennio (2011-2020) in Norvegia (+64%), in Perù (+171%), nella Federazione Russa (+140%) e in Cina (+104%), con una produzione che nel 2020 in ciascun Paese oscilla tra le 37.000 e le 96.000 tonnellate. Tuttavia, la produzione norvegese è diminuita del 2% nel 2021 rispetto al 2020, secondo la Direzione norvegese della pesca. Anche per la produzione russa si prevede un calo nel 2022, a causa delle sanzioni imposte alla Federazione Russa e della conseguente carenza di mangimi, novellame e altre attrezzature. Il Cile è l’unico importante produttore in cui la produzione è diminuita tra il 2011 e il 2020: –61% a causa di problemi legati alle malattie, raggiungendo le 87.724 tonnellate nel 2020.

Approvvigionamento e consumo apparente nella UE

Produzione UE per maggiori Stati Membri produttori

I dati Eurostat e FAO differi­scono nella misurazione della pro­du­zione di trote dell’UE-27. Nel 2020, la produzione si è attestata a 185.116 tonnellate secondo Eurostat e a 191.569 tonnellate secondo la FAO.
Per entrambe le fonti, la pesca rappresenta meno del 2% della produzione totale, con una stima di 3.633 tonnellate per la FAO e 276 tonnellate per Eurostat (nel presente rapporto vengono presi in considerazione solo i dati Eurostat).
Mentre il volume della produzione di trote allevate è aumentato dell’8% tra il 2011 e il 2020, passando da 171.717 a 184.840 tonnellate, il suo valore è aumentato del 27% in termini nominali, passando da 507,59 a 644,65 milioni di euro (+11% in termini reali).
La trota iridea è la specie più allevata nell’UE, con 183.506 tonnellate nel 2020 (oltre il 99% della produzione) e anche quella che ha generato il maggior reddito con 593,1 milioni di euro. I maggiori Stati Membri produttori sono Francia, Italia e Danimarca (rispettivamente con 37.201, 34.473 e 29.563 tonnellate), che coprono il 54% della produzione dell’UE. La produzione in volume della Francia, il più grande produttore dell’UE, è aumentata del 17% tra il 2011 e il 2020. La produzione di Italia e Danimarca è diminuita nell’ultimo decennio (–5% e –2%), mentre quella della Polonia è aumentata in modo significativo (+48%), raggiungendo le 20.061 tonnellate nel 2020 e superando la Spagna (–4%, 17.606 tonnellate) come quarto Stato membro produttore.
La Federazione dei produttori europei di acquacoltura (FEAP) fornisce dati dettagliati sulla produzione derivante da allevamenti di:
trota porzionata e trota di taglia media (inferiore a 1,2 kg per pezzo), definita “trota porzionata”;
trota di taglia grande (superiore a 1,2 kg per pezzo)1.
Il volume totale fornito dalla FEAP per la produzione di trote allevate nell’UE è pari a 187.951 tonnellate nel 2020, leggermente supe­riore al volume fornito da Eurostat/EUMOFA (184.840 t). Secondo i dati FEAP, la trota porzionata rappresenta il 62% del volume nell’UE-27, mentre la trota di taglia grande si attesta al 38%. Il divario tra le due categorie si è ridotto significativamente negli ultimi anni: nel 2014, le trote porzionate rappresentavano il 73% del totale e le trote di taglia grande il 27%. Il volume della produzione di trote porzionate è diminuito dell’11% tra il 2014 e il 2020 (da 130.382 a 115.923 t), mentre il volume della produzione di trote di taglia grande è aumentato del 47% (da 48.985 nel 2014 a 72.028 t nel 2020).
Secondo i dati FEAP, i maggiori produttori UE di trota di taglia grande sono Francia (17.655 t nel 2020), Finlandia (12.358 t), Polonia (12.000 t), Danimarca (9.188 t), Svezia (9.000 t), Spagna (7.500 t), l’Italia (2.100 t) e la Germania (1.627 t). In Finlandia, Svezia e Irlanda, il 100% della produzione di trote è costituito da trote di taglia grande. Quest’ultima rappresenta una quota significativa della produzione anche in Polonia (45%), Francia (45%), Spagna (39%) e Danimarca (27%).

Importazioni, esportazioni e consumo apparente

Importazioni extra-UE

Nel 2022, le importazioni UE di trota da Paesi Terzi si sono attestate a 192 milioni di euro e 29.147 tonnellate, con la trota di taglia grande che ha rappresentato il 71% del valore totale importato:
la trota di taglia grande intera (fresca e congelata) è il principale prodotto importato; costituisce il 45% del valore delle importazioni (40% per la trota fresca e 5% per la trota congelata);
la trota affumicata, ottenuta principalmente dalla trota di taglia grande, rappresenta il 18% del valore con 32,8 milioni di €;
i filetti di trota di taglia grande costituiscono il 9% del valore delle importazioni (6% per i filetti freschi con 10,8 milioni di euro, 3% per i filetti congelati con 6,4 milioni di euro);
i principali fornitori dell’UE-27 sono Norvegia (81,0 milioni di euro) e Turchia (76,9 milioni di euro); i due Paesi soddisfano complessivamente l’82% dell’approvvigionamento esterno dell’UE-27.
Tra il 2021 e il 2022 le importazioni di trote dai Paesi Terzi sono aumentate del 32% in termini di valore e del 6% in termini di volume (incremento di 47 milioni di euro) per effetto della crescita della trota fresca intera di taglia grande (+62% in valore e +24% in volume nel 2022 rispetto al 2021). Il 2022 coincide con il livello di importazioni più alto nel periodo 2013-2022, in termini di valore nominale. Nel lungo periodo, le importazioni dai Paesi Terzi sono aumentate del 66% in valore nominale (+41% in termini reali) e del 10% in volume tra il 2013 e il 2022; il 2022 rappresenta il punto più alto in termini di valore, mentre in termini di volume, il picco è stato registrato nel 2016 con 35.366 tonnellate.

Esportazioni extra-UE
Nel 2022, le esportazioni di trote extra-UE verso i Paesi Terzi hanno raggiunto 64,4 milioni di euro (7.001 tonnellate):
la trota affumicata è stata il primo prodotto esportato e ha rappresentato il 39% del valore con 25 milioni di euro;
la trota di taglia grande intera ha costituito il 30% del valore delle esportazioni (23% per la trota congelata con 14,8 milioni di euro e 7% per la trota fresca con 4,5 milioni di euro);
i filetti hanno rappresentato il 15% del valore esportato, soprattutto di trote porzionate.
Tra il 2021 e il 2022 le esportazioni extra-UE sono diminuite dell’1% in valore, raggiungendo il punto più basso in termini di volume e valore dal 2016 (7.001 tonnellate e 64,4 milioni di euro nel 2022 rispetto a 16.899 tonnellate e 92,6 milioni di euro nel 2016, –30% in termini nominali e –39% in termini reali). Tale calo è legato principalmente alla trota intera, sia di taglia grande (–53% in volume tra il 2013 e il 2016) che porzionata (–88% tra il 2013 e il 2016). Le esportazioni di trota affumicata sono relativamente stabili in termini di volume dal 2016, comprese tra le 1.449 e le 1.578 tonnellate.

Flussi commerciali intra-UE
Nel 2022, le esportazioni intra-UE si sono attestate a 587 milioni di euro, con la trota di taglia grande che ha rappresentato il 61% del valore totale (356 mln euro). La quota maggiore dei flussi commerciali intra-UE (27% con 156 mln euro) riguarda la trota affumicata (principalmente di taglia grande), seguita al secondo posto dalla trota intera fresca di taglia grande, per un valore di 150 milioni di euro (26% del totale), e dalla trota viva (87 mln euro) in terza posizione. Gli altri prodotti ottenuti da trota di taglia grande (filetti freschi o congelati, intera congelata) rappresentano una quota limitata dei flussi commerciali intra-UE (dall’1% al 4% del valore totale). Secondo i dati Eurostat-Comext, i maggiori esportatori di trote all’interno dell’Unione Europea sono Polonia, Danimarca e Svezia, rispettivamente con 98 milioni di euro, 97 milioni di euro e 87 milioni di euro esportati sul mercato UE. Nel caso di Svezia e Danimarca, queste cifre riflettono principalmente il fatto che le esportazioni dalla Norvegia entrano nel territorio dell’UE attraverso questi due Stati Membri.
Per quanto riguarda la trota di taglia grande, il principale esportatore intra-UE è la Svezia, seguita da Polonia e Danimarca, rispettivamente con 83 milioni di euro, 63 milioni di euro e 59 milioni di euro. Nel 2022, il principale importatore di trota da altri Stati Membri è stata la Germania, con importazioni pari a 207 milioni di euro, seguita dalla Francia (80 milioni di euro importati) e dalla Polonia (57 milioni di euro). I principali importatori intra-UE di trota di taglia grande sono la Germania, la Francia, la Finlandia e la Polonia, rispettivamente con 116 milioni di euro, 64 milioni di euro, 43 milioni di euro e 39 milioni di euro.

Approvvigionamento e consumo apparente
Nel 2020, il consumo apparente di trote a livello di UE-27 è stato stimato in 212.276 tonnellate di peso vivo. La produzione dell’UE ha rappresentato l’84% dell’approvvigionamento totale, mentre le importazioni extra-UE hanno registrato il 16%. Il consumo apparente ha rappresentato il 95% dell’approvvigionamento totale. I principali mercati sono la Germania, la Francia, l’Italia e la Polonia (oltre 20.000 tonnellate di peso vivo di consumo apparente in ciascuno di essi). La maggior parte dell’ap­provvigionamento nazionale è provenuto dalla produzione interna in Italia (92% dell’approvvigionamento), in Francia (76%) e in Polonia (53%), mentre le esportazioni sono state nettamente prevalenti in Germania (88% dell’approvvigionamento). Nel 2020, il consumo apparente di trota di taglia grande è stato stimato in 92.230 tonnellate di peso vivo. L’approvvigionamento dell’UE (100.192 tonnellate di peso vivo) è dipeso per il 78% dalla produzione dell’UE e per il 22% dalle impor­tazioni. Una piccola quota dell’approvvigionamento dell’UE è stata esportata in Paesi Terzi (7.961 tonnellate di peso vivo). I maggiori Stati Membri per consumo di trota di taglia grande sono Germania, Francia e Finlandia (82% del consumo UE).

Il mercato spagnolo

Produzione

Nel 2020, il volume di produzione di trota in Spagna è stato pari a 17.606 tonnellate (dati FAO); 15.806 tonnellate provenienti dall’acquacoltura (90%) e 1.800 tonnellate dalla pesca (10%). Tra il 2011 e il 2020 la produzione spagnola è diminuita del 4%, registrando sensibili variazioni annuali negli ultimi anni. La quota dei volumi di trota spagnola nella produzione dell’UE-27 ha subito un calo nel corso dell’ultimo decennio, passando dal 10,5% nel 2011 al 9,3% nel 2020.
Nel 2020 la produzione polacca di trota ha superato per la prima volta quella spagnola, diventando il terzo Paese produttore di trote dell’UE. Le catture di trote selvatiche rimangono limitate in Spagna (1.800 t/anno secondo le stime della FAO) e provengono quasi esclusivamente dalla pesca nelle acque interne. Secondo gli operatori intervistati, le catture possono essere legate ad attività di pesca ricreativa. La trota iridea rappresenta quasi il 100% della produzione di trote d’allevamento in Spagna. Viene allevata in vasche d’acqua dolce e in vasche rettangolari raceway; le aziende sono distribuite su tutto il territorio spagnolo. Nel 2021, le cinque principali regioni produttrici hanno rappresentato circa i due terzi della produzione: Castilla y León (25%), Galizia (11,4%), Catalogna (10,7%), Aragona (10,5%) e Andalusia (10,1%).
Secondo Eurostat, il volume di trota allevata in Spagna ha raggiunto il picco nel 2016 con 17.215 tonnellate, e da allora la produzione ha registrato un calo. In termini di valore, la produzione ha seguito un trend in crescita, con un aumento dell’11% in termini reali nel periodo 2011-2020. Tale incremento del valore dal 2015, malgrado la diminuzione dei volumi di produzione dal 2017, potrebbe essere legato all’aumento della quota di trota di taglia grande nella produzione spagnola (che risulta più pregiata).
Nel 2020, il volume totale fornito dalla FEAP per la produzione spagnola di trota allevata è pari a 19.400 tonnellate. Secondo i dati FEAP, la trota porzionata rap­presenta il 61% del volume di pro­duzione di trota allevata nell’UE-27, mentre la trota di taglia grande si attesta al 39%, in linea con le medie dell’UE. Il divario tra le due ca­tegorie si è ridotto più rapidamente rispetto a quello dell’UE: nel 2014, la trota porzionata rappresentava l’83% del totale e la trota di taglia grande il 17%. Questo fe­nomeno è stato determinato principalmente da un aumento della produzione di trota di taglia grande del 188% (da 2.600 a 7.500 tonnellate) tra il 2014 e il 2020 e, più recentemente, da una diminuzione della produzione di trota porzionata (–8% tra il 2014 e il 2020, e –13% tra il 2019 e il 2020), attestandosi a 11.900 tonnellate.

Consumo apparente
Secondo i dati Eurostat, FAO e FEAP, nel 2020 l’approvvigionamento spagnolo di trote è stato stimato in 21.727 tonnellate di peso vivo. L’82% (pari a 19.400 tonnellate di peso vivo) di tale approvvigionamento è provenuto dalla produzione nazionale e il 18% (4.121 tonnellate di peso vivo) dalle importazioni.
La Spagna ha esportato 11.389 tonnellate di peso vivo di trota, registrando un consumo “apparente” di 12.132 tonnellate di peso vivo. Se si considera la trota di taglia grande, nel 2020 l’approvvigionamento nazionale è stato stimato in 7.601 tonnellate di peso vivo, di cui il 98,7% (7.500 t) proveniente dalla produzione nazionale e l’1,3% (101 t) dalle importazioni. Con le esportazioni che raggiungono il 68% (5.204 t) dell’approvvigionamento nazionale, nel 2020 il consumo “apparente” spagnolo è stato di 2.397 tonnellate di peso vivo, pari al 32% dell’approvvigionamento nazionale.

Caratteristiche del mercato spagnolo e abitudini di consumo
La Spagna dispone di un mercato di consumo estremamente ridotto per la trota di taglia grande. In realtà, la maggior parte delle 9.000 tonnellate di trota di taglia grande prodotte nel 2022 (stima fornita dagli operatori spagnoli) è stata esportata in Francia come materia prima per il settore dell’affumicatura. La Francia è uno dei maggiori mercati di consumo per la trota affumicata e uno dei maggiori produttori a livello mondiale, sebbene la sua produzione di trota sia limitata dalla difficoltà di ottenere nuove licenze o di espandere le aziende esistenti. Pertanto, l’industria dell’affumicatura transalpina si affida in misura crescente alla produzione spagnola per il suo approvvigionamento.
Secondo le parti interessate intervistate, la produzione spagnola di trota di taglia grande si concentra principalmente in due aziende leader: Pirinea e Piszolla (società di proprietà francese dal 2018). Insieme, rappresentano più dell’80% della produzione nazionale e riforniscono soprattutto il mercato francese. Il resto della produzione viene venduto fresco in filetti prevalentemente attraverso la grande distribuzione e, in misura minore, affumicato dagli stessi produttori di trote o venduto ad altre aziende di affumicatura spagnole, oltre a soddisfare la domanda emergente del settore ho.re.ca.
Poiché la trota occupa uno spazio marginale nella gamma di prodotti delle aziende affumicatrici spagnole rispetto al salmone, esse tendono a rifornirsi di materia prima dalle aziende norvegesi che forniscono loro il salmone piuttosto che da quelle spagnole. In Spagna il consumo di trota affumicata è tuttora limitato rispetto al salmone affumicato (225 tonnellate consumate a livello nazionale nel 2021 rispetto alle 8.309 tonnellate di salmone, secondo i dati del Ministero spagnolo). Tuttavia, il mercato interno della trota di taglia grande è in crescita (seppur ancora precario) e questo settore si sta strutturando, con 2-3 grandi aziende di affumicatura che hanno stipulato contratti con i produttori per garantire forniture regolari (prezzi concordati su base trimestrale). Sul mercato dei prodotti freschi la domanda è meno stabile a seconda dell’andamento del prezzo del salmone, poiché la trota di taglia grande continua a essere un prodotto sostitutivo del salmone fresco per molti operatori, sebbene la percezione dei consumatori spagnoli nei confronti della trota stia migliorando. Per contro, la domanda di trota porzionata fresca tende a diminuire a causa dell’evoluzione dei gusti e delle abitudini di consumo (ad esempio, la trota porzionata ha molte lische, è più difficile da cucinare, ecc…).
La tendenza generale a passare da una produzione incentrata sulla trota porzionata a una produzione di trota di taglia grande è quindi determinata dalla domanda: l’evoluzione dei modelli di consumo sul mercato interno e l’aumento della domanda da parte dell’industria dell’affumicatura francese. Tale tendenza è dovuta anche al significativo aumento dei prezzi del salmone, che fa lievitare i prezzi della trota e rende economicamente conveniente la produzione di trota di taglia grande (poiché i costi di produzione sono notevolmente superiori a quelli della trota porzionata). Di conseguenza, anche i piccoli produttori riducono la produzione di trota porzionata per allevare pesci più grandi: 400-600 g, 600 g – 1 kg (per i filetti) e trote più grandi per l’industria dell’affumicatura (3 kg e oltre).





Il mercato italiano

Produzione

La produzione italiana di trota proviene esclusivamente dall’acquacoltura. Nel caso dell’Italia, i dati sull’acquacoltura della trota sono raccolti da EUMOFA solo da Eurostat. Nel corso degli ultimi dieci anni la produzione ha oscillato tra le 32.000 e le 39.000 tonnellate: nel 2020 si è attestata a 34.473 tonnellate. Il valore franco azienda è stato pari a 105 milioni di euro nel 2020, con un aumento significativo del valore normale dal 2011 (+13% in termini nominali); la crescita è stata del +7% in termini reali. Nel 2020, il volume di produzione fornito dalla FEAP è stato leggermente superiore a quello di Eurostat, con 34.800 tonnellate di trote prodotte in Italia.
La trota porzionata ha rappresentato la maggior parte della produzione (93%, 32.700 t), mentre la trota di taglia grande ha raggiunto soltanto il 7% della produzione totale di trota (2.100 t). La produzione di trota di taglia grande ha oscillato tra le 1.000 e le 4.000 tonnellate dal 2014 (il livello più alto nel 2019). Secondo l’Associazione Piscicoltori Italiani (API), nel 2021 il volume di produzione di trota di taglia grande è stato pari a circa 3.000 tonnellate.

Importazioni
Nel 2022, le importazioni in Italia di trota e prodotti a base di trota hanno totalizzato 23,3 milioni di euro per 2.994 tonnellate. La trota di taglia grande ha rappresentato soltanto il 3% del valore e il 9% del volume (239 t e 4,6 mln euro). La maggior parte delle importazioni è costituita da trota porzionata (18,4 mln euro, quasi la metà dei quali costituiti da trota porzionata fresca intera).

Esportazioni
Nel 2022, le esportazioni hanno raggiunto 49,4 milioni di euro per 10.322 tonnellate. La trota viva è stato il principale prodotto esportato (5,2 mln euro, 41% del totale), seguita dalla trota di taglia grande (32% del valore) e dalla trota porzionata (27% del valore). Nella categoria della trota di taglia grande, i principali prodotti esportati sono stati i seguenti:
trota fresca intera (12,32 mln euro per 2.831 t), principalmente verso la Germania e la Polonia;
filetto fresco (2,98 mln euro per 323 t), principalmente verso Svizzera, Germania e Romania.

Consumo apparente
Sulla base dei dati Eurostat, FAO e FEAP, nel 2020 l’approvvigionamento nazionale italiano (produzione + importazioni) di trota ha raggiunto le 37.673 tonnellate di peso vivo, di cui l’8% (2.873 t di peso vivo) proveniente dalle importazioni e il 92% (34.800 t di peso vivo) dalla produzione nazionale. La quota di trota di taglia grande è risultata ridotta in tale approvvigionamento nazionale (2.553 t di peso vivo). Con 10.804 tonnellate di peso vivo (di cui 4.124 t di peso vivo di trota di taglia grande), le esportazioni sono state pari al 29% dell’approvvigionamento nazionale.
Nel 2020, il consumo apparente italiano (offerta nazionale - esportazioni) è stato stimato in 26.869 tonnellate di peso vivo, che rappresenta il 71% dell’approvvigionamento nazionale. Per quanto riguarda la trota di taglia grande, il valore del consumo apparente è inferiore a zero (–1,570 tonnellate) se si considera il volume esportato in base alle statistiche Eurostat (4.124 tonnellate di peso vivo di trota di taglia grande). Tuttavia, secondo un’intervista con l’organizzazione professionale nazionale (API), vengono esportate circa 400 tonnellate di trota di taglia grande, un valore molto inferiore ai dati Eurostat. Stando alle stime di API, il consumo apparente di trota di taglia grande sarebbe stato pari a 2.153 tonnellate. Questa discrepanza nei dati può essere dovuta a molteplici cause:
ciascuna statistica adotta una propria metodologia e le discordanze tra le diverse fonti sono comuni; nel caso in esame utilizziamo i dati Eurostat e FEAP;
alcuni operatori possono indicare parte delle esportazioni di “trota porzionata” come se si trattasse di “trota di taglia grande” (per pesci appena al di sotto del limite di peso della “trota di taglia grande”), il che comporterebbe una sovrastima delle esportazioni di “trota di taglia grande”;
la suddivisione tra trota di taglia grande e trota porzionata si basa sui dati FEAP relativi alla produzione e non è dettagliata per tutti i codici NC nei dati commerciali. Nel presente caso studio, è stata considerata la trota viva come “porzionata” e la trota affumicata “di taglia grande”;
i coefficienti di conversione utilizzati per il calcolo del peso vivo di ciascun prodotto potrebbero non rappresentare la situazione esatta dei singoli flussi commerciali (ad esempio, a causa di uno specifico metodo di filettatura o secondo le dimensioni del pesce).

Caratteristiche del mercato italiano e abitudini di consumo
In Italia, la trota viene classificata in base al peso, secondo le categorie seguenti:
al di sotto di 0,5 kg/pesce: trota porzionata;
da 0,5 kg a 1-1,2 kg/pesce: trota di taglia media destinata alla filettatura;
oltre 1-1,2 kg/pesce: trota di taglia grande destinata all’affumicatura e alla filettatura.
La maggior parte delle trote di taglia grande è costituita da trote rosa (circa il 90%), mentre il volume rimanente è rappresentato da trota bianca (circa il 10%). Si tratta della stessa specie, dal momento che l’unica differenza è data dal colore della carne (che cambia in base a ciò di cui si alimenta il pesce).
Per API, la maggior parte della trota di taglia grande prodotta viene trasformata (circa il 50%) attraverso l’industria dell’affumicatura (circa due terzi) e la filettatura (circa un terzo). Una quota significativa (circa il 40% del volume) viene venduta fresca sul mercato Ho.re.ca. (tramite grossisti specializzati attivi nel settore Ho.re.ca.) e i restanti volumi (circa il 10%) sono destinati ad altri canali, in particolare esportati vivi per la pesca sportiva in Austria e Germania (uno dei principali mercati per la trota porzionata). La trota di taglia grande viene prodotta e consumata principalmente nelle regioni settentrionali dell’Italia, soprattutto nelle aree montane. Negli ultimi anni la produzione è cresciuta anche in altre zone, tra cui l’Umbria, le Marche e le montagne dell’Appennino. Il prodotto viene consumato prevalentemente in occasione delle festività, quali Natale e Capodanno.

Prezzi al dettaglio
Sulla base del monitoraggio dei prezzi al dettaglio on-line di EUMOFA, il prezzo della trota affumicata nella Grande Distribuzione italiana (negozi on-line) ha oscillato tra 26,24 e/kg e 43,12 e/kg dal 2021 all’inizio del 2023, con l’eccezione di una settimana nel 2021 in cui si è registrato un picco di 54,60 e/kg. Ciò è indicativo dell’elevata diversità dei prezzi al dettaglio di questo prodotto. A marzo 2022 si è riscontrato un aumento del prezzo sia minimo che massimo (circa 2 e/kg). In base ad interviste con produttori di trota affumicata e ad un’indagine sui loro siti web (tra ottobre 2022 e febbraio 2023), il prezzo è compreso tra 45,70 e/kg e 75,00 e/kg per la trota affumicata in vendita diretta da parte di affumicatori italiani (prodotti di qualità superiore inclusi). Il prezzo unitario varia da e 7,00 a e 22,50, per pezzi da 100 a 350 grammi. Secondo API, la maggior parte della trota affumicata viene venduta al dettaglio tra 15,00 e/kg e 40,00 e/kg. Queste elevate differenze di prezzo sono legate alla segmentazione del mercato, in cui la trota affumicata comprende sia prodotti di fascia media che di qualità superiore.

Confronto della trasmissione dei prezzi in Spagna e in Italia
La Figura 5 fornisce un confronto dell’analisi della struttura dei prezzi per la trota fresca e affumicata in Spagna e per la trota affumicata in Italia. Il prezzo finale oscilla tra i 17,00 e/kg per la trota fresca in Spagna, e i 40,20 e/kg per la trota affumicata in Italia. In Spagna la trota affumicata viene venduta al dettaglio a 28,90 e/kg. Si registra un prezzo sensibilmente più alto in Italia rispetto alla Spagna. È opportuno sottolineare che la trota di taglia grande costituisce una produzione di piccola scala in Italia, con un posizionamento premium e prezzi riferiti fino a 40,00 e/kg nella fase di vendita al dettaglio e addirittura superiori nei canali specializzati (come Ho.re.ca. e vendite dirette dal trasformatore). In base ad un’intervista con API, il prezzo di ingresso per la trota affumicata in Italia è pari a circa 15,00 e/kg. La materia prima rappresenta dal 10% del prezzo finale (per i prodotti con un prezzo al dettaglio elevato) fino al 32% (trota fresca).


Fonte: EUMOFA
European Market Observatory for Fisheries and Aquaculture Product
www.eumofa.eu



Nota

1. Nei diversi Stati Membri per trota porzionata si intende generalmente quella inferiore ai 500 g (o anche inferiore ai 450 g). La trota compresa tra i 500 g e 1,2 kg si definisce “trota di taglia media” e viene specificatamente utilizzata per la filettatura. La trota di taglia grande, superiore a 1,2 kg, è generalmente destinata all’industria dell’affumicatura e della filettatura. Secondo la definizione FEAP, la “trota porzionata” è la trota inferiore a 1,2 kg. Quindi, si intende sia la “trota porzionata” sia la “trota di taglia media”. Lo stesso vale per i dati sui flussi commerciali. Ci sono codici per la trota inferiore a 1-1,2 kg (che aggregano la “trota porzionata” e la “trota di taglia media”) e codici per la trota superiore a 1-1,2 kg (trota di taglia grande).
Nel rapporto, quando vengono usati i dati FEAP e i dati sui flussi commerciali della “trota porzionata”, si fa riferimento sia alla “trota porzionata” sia alla “trota di taglia media”. I diversi codici coprono anche specie diverse; tuttavia, la trota iridea rappresenta dal 97% al 98% della produzione sia europea che mondiale (il che significa che le altre specie sono trascurabili).



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