Corinto Corinti gestisce il Centro Carni di Viterbo, piccola azienda modello con impianti "Baroncini", per dare continuità al lavoro del figlio Moraldo. Limpianto, dotato delle autorizzazioni europee, lavora carni bovine, suine, ovine, nonché pollame e cacciagione. Fornisce porzionati sottovuoto a negozi, ristoranti, supermarket.
Corinto Corinti e sua moglie Finalba Conti hanno tenuto per anni, da giovani, bottega di carni, anzi due, una macelleria di bovino-suino gestita dalla signora e, di fronte, nella stessa pittoresca viuzza del quartiere medievale di Viterbo, la bella città dei papi, una "abbacchieria" del marito.
Poi, pur mantenendo lattività di bottega, si ingrandirono: Corinto organizzò una vendita allingrosso di carni, con magazzino e lavorazione di bovino, suino, ovino, polleria, cacciagione per una clientela di negozi e ristoranti di Viterbo e provincia.
Intanto cresceva e studiava il primogenito Moraldo, che fin da bambino sinteressò dellazienda di famiglia, aiutando i genitori nel tempo libero. Quando si diplomò geometra, entrò in pianta stabile nel mestiere di imprenditore della carne occupandosi di acquisti, lavorazione, vendita, amministrazione. Di tutto, insomma, e bene, tanto che il padre fu ben lieto di lasciargli via via mano libera.
Breve, Moraldo divenne un ottimo e stimato professionista della carne e il "Centro Carni Ingrosso carni e bestiame" della famiglia Corinti divenne sempre più un punto di riferimento nel mercato viterbese e laziale. Insomma, le cose andavano bene, lazienda era vincente e guadagnava. Ma a Moraldo Corinti non bastava. Con gli anni 90 decise con entusiasmo che il Centro Carni doveva diventare tecnologicamente "europeo". Dopo attenta e scrupolosa progettazione e con la collaborazione della "Baroncini" si iniziò la realizzazione del nuovo Centro Carni centro attrezzato per la lavorazione carni completo di celle frigorifere, sale attrezzate per la lavorazione di carni sottovuoto, porzionate, pronte per la distribuzione. La nuova struttura realizzata è un gioiello, funzionante a regime con appena sei addetti. Purtroppo nel dicembre 1995 Moraldo mancò improvvisamente a soli 41 anni, prima ancora di poter vedere limpianto nuovo in produzione. Una trauma, per la famiglia e per lazienda.
Limpianto è in funzione da un anno e mezzo: Corinto Corinti, 67 anni, che da tempo, pur restando in azienda a dare una mano, si era defilato, ha ripreso le redini del Centro Carni con grande forza danimo, aiutato dalla moglie Finalba. "Spero dice che i figli di Moraldo, Ambra di 19 anni, che fa lUniversità, e Massimo, che ha solo 15 anni, un giorno vorranno occuparsi dellazienda. Per ora tiro avanti io, grazie anche allaiuto di un bravo capo-operaio, Ivano Carpinelli". Il Centro Carni dei Corinti non macella se non gli ovini, tutti indigeni. Lavora carne di bovino adulto e di vitello dei gruppi veneti Colomberotto e Zooveneta e importa dalla Francia, dalla ditta Montluçon Viandes. Lavora anche carne suina, rigorosamente laziale, pollame e cacciagione. Nel dettaglio: 140 quintali di bovino-vitello la settimana; 50 di suino; 40 di pollame e cacciagione; 10 di agnello. Il fatturato è di 15 miliardi.
"Abbiamo una clientela varia e diffusa dice Corinto Corinti , serviamo pochi grossisti, molti negozi, qualche supermercato di paese, ristoranti, comunità, anche monasteri. Soprattutto diamo porzionato sottovuoto. Abbiamo i bolli europei per il sezionamento bovino e suino, per la lavorazione del pollame e dellovino. Facciamo anche salsiccia di suino, lunico nostro prodotto salumiero. Forse faremo uno spaccio, come avrebbe voluto mio figlio".
Lo farà. Non ha più lentusiasmo di un giovanotto, Corinto Corinti, ma è stoicamente impegnato a tenere vivo nellimmagine dellazienda il ricordo del figlio, un giovane imprenditore moderno carico di cultura dimpresa, ben consapevole che il futuro del settore è nella tecnologia e nella qualità.
Franco Focherini
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