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Buona carne non mente

Andrea Bertaglio, una voce “sostenibile” a livello europeo

of Guizzo E.


Una scrittura che lega società ed ambiente? La pratica Andrea Bertaglio, che dal 2006 si occupa di sostenibilità, cambiamento climatico e temi ambientali. Andrea, classe ’79, nato a Monza e laureato in Sociologia, di professione giornalista ambientale, vanta collaborazioni con numerosi quotidiani e magazine on-line, tra cui Huffington Post, La Stampa e molti altri. Nel 2008 sceglie di dedicarsi interamente al giornalismo on-line, dando maggiore attenzione alla sostenibilità e quindi a tutto ciò che implica il benessere a livello ambientale, economico e sociale. Una scelta importante, accorta e previdente, che lo mette in contatto con il nucleo originario di quello che è diventato oggi Carni Sostenibili, un progetto che fornisce informazioni equilibrate su salute, alimentazione e sostenibilità e che ha coinvolto Andrea nella revisione della prima edizione del suo rapporto su “La sostenibilità delle carni e dei salumi in Italia”, giunto oramai alla sua quarta edizione aggiornata, “Carni e salumi: le nuove frontiere della sostenibilità. Ambiente, salute, sicurezza, cultura, economia ed etica nelle filiere nazionali” (gli autori sono Elisabetta Bernardi, Ettore Capri e Giuseppe Pulina, ed. Franco Angeli).

L’approccio con Carni Sostenibili dona ad Andrea una visione differente, che lo porta a vedere la realtà zootecnica con occhi nuovi:
«Sono un giornalista che si occupa di sostenibilità, che vuol dire tante cose; questo mi ha portato ad entrare in contatto con il mondo agri-zootecnico, al punto da metterci la faccia. Mi sono reso conto infatti di quante falsità girino e di quanti miei colleghi giornalisti parlino per sentito dire. Ho visitato numerose aziende agricole e conosciuto molti allevatori, tutto ciò mi è servito per assumere un nuovo atteggiamento nei confronti del sistema zootecnico e ho capito che c’era molto da dire, e da raccontare». Con quel “molto da dire” Andrea ci ha scritto un libro, intitolato “In difesa della carne”: il risultato di un’esperienza professionale che si intreccia con quella personale.
Sì, perché è proprio quest’ultima che influenza la nostra visione dell’ambiente che ci circonda e quindi le nostre scelte, giuste o sbagliate che siano. “In difesa della carne” è l’impronta positiva della zootecnia, una scrittura semplice dal sapore autobiografico, un testo che dona ad Andrea due opportunità, quella di raccontarsi e quella di demolire alcuni falsi miti che hanno danneggiato profondamente gli allevatori, veri artigiani della qualità.
Nel libro sono contenute molte informazioni relative alla produzione di carne in Italia, eludendo la chiave giornalistica, un escamotage narrativo che riduce la complessità di alcuni temi attraverso una scrittura pura, lineare e candida. «Fino a qualche anno fa mi immaginavo in altri contesti, oggi fatico all’idea di vedermi fuori da questo comparto e mi sento in dovere, per quanto mi è possibile, di bilanciare tutte le fake news che ledono il settore zootecnico. Per questo motivo ho scritto “In difesa della carne”», sottolinea Bertaglio.

La pubblicazione del libro, avvenuta nel 2018, lo porta a Bruxelles al Parlamento europeo a parlare di Carni Sostenibili. «Le persone con cui parlavo erano molto colpite da ciò che si stava facendo in Italia a livello di comunicazione del settore delle carni e così, ispirate dalla realtà di Carni Sostenibili, hanno voluto riprodurre qualcosa di simile nel contesto della bolla di Bruxelles, creando nel 2019 la European Livestock Voice», spiega Andrea. «Si tratta di un progetto di comunicazione a livello europeo che riguarda tutto il comparto zootecnico e comprende le carni bovine, suine, avicole, l’acquacoltura, gli stabilimenti di macellazione, i mangimifici, l’ingredientistica, le pelli, le pellicce e tutto ciò che riguarda la salute degli animali, fino al settore lattiero-caseario».

Carni Sostenibili, che ha trainato Andrea nella stesura del libro, è nata dall’unione di tre associazioni di categoria, Assocarni – Associazione Nazionale Industria Commercio carni e Bestiame, Ass.i.ca. – Associazione Industriali delle carni e dei salumi e Unaitalia – Associazione Filiere Agroalimentari Italiane — e rappresenta il braccio italiano di European Livestock Voice. Il ruolo di quest’ultima è quello di comunicare al Parlamento di Bruxelles e al pubblico europeo che gran parte di quello che viene trasmesso dalle organizzazioni non governative ambientaliste ed animaliste non corrisponde alla realtà zootecnica.
European Livestock Voice dispone di piattaforme presenti in alcuni Paesi dell’UE, delle “National Platforms” che stanno emergendo per diramare l’informazione corretta e i messaggi del settore zootecnico a livello locale nei vari Paesi dell’UE. «European Livestock Voice è una realtà giovane a cui ho potuto già trasmettere parte di ciò che è stato realizzato in undici anni di Carni Sostenibili», racconta Andrea che, a tutt’oggi, ricopre il ruolo di coordinatore redazionale della piattaforma on-line di Carni Sostenibili ed è stato incaricato di coordinare anche la European Livestock Voice stessa.
Tra gli obiettivi, anche quello di «rendere fruibile e comprensibile per tutti ciò che gli esperti delle produzioni animali dicono, studiano, pubblicano». Per questo Andrea si occupa anche di tenere vivi i rapporti con il mondo scientifico, con le istituzioni e i media, in modo tale da avere sempre una base razionale (e appunto scientifica) di ciò che viene detto.
Le informazioni trasmesse da Carni Sostenibili e da European Livestock Voice sono fondate perciò su dati certi, lo dimostra chi sta ai vertici di Carni Sostenibili: il professor Giuseppe Pulina, presidente emerito dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali e professore ordinario di Etica e Sostenibilità degli allevamenti presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Il professor Pulina rientra tra i migliori esperti globali in scienze animali ed è incluso nel 2% di scienziati maggiormente citati al mondo.
European Livestock Voice si appoggia al gruppo di scienziati che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Dublino (www.dublin-declaration.org), un documento volto a contrastare scientificamente l’approccio ideologico di cui la zootecnia è vittima da troppo tempo. Tuttavia, Carni Sostenibili e European Livestock Voice si possono considerare due realtà molto affini, diverse ma al tempo stesso complementari.

Andrea, ci puoi dire quali sono i tuoi obiettivi futuri?
«Oggi la mia sfida è quella di creare un network prima europeo e poi magari anche extraeuropeo di realtà scientifiche e zootecniche, ma anche di persone con competenze diverse fra loro, allo scopo di raggiungere non solo chi è già interessato ai temi legati alla zootecnia, ma anche i comuni cittadini».
Tra gli obiettivi, vi è quello di rendere Carni Sostenibili una realtà sempre più presente, autorevole e solida, e di rendere European Livestock Voice una “Carni Sostenibili europea”, facendola diventare un punto di riferimento globale di informazione corretta sulle carni e su tutto il settore zootecnico. «Mi piace l’idea che l’Italia abbia ispirato l’Europa e che l’Europa ispiri il mondo a creare un network zootecnico globale: questo sarà il mio sogno proibito per i prossimi anni».


Elisa Guizzo
Meat specialist



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