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La pecora di razza Sambucana protagonista a Vinadio

La mostra della razza ovina Sambucana, inserita nell’ambito della “Fiera dei Santi” di Vinadio (CN), è diventata un momento utile ad ogni allevatore per confrontare gli animali e valutare lo stato di selezione e di miglioramento raggiunto. Alla mostra, che si è svolta gli scorsi 25 e 26 ottobre, hanno partecipato circa 30 allevatori, con un totale di oltre 200 capi. Ai proprietari che esponevano gli ovini migliori sono stati consegnati riconoscimenti e premi, tra cui le ambite sounaios con il tradizionale collare in legno.

Durante la manifestazione non sono mancati spettacoli con musica e danze, mostre, visite guidate nel Forte Albertino, oltre alla realizzazione di banchetti per la degustazione dell’agnellone Sambucano.

La pecora Sambucana (detta anche “Demontina”), nata e allevata fin dai tempi antichi in Valle Stura, prende il nome da Sambuco, paese dell’Alta Valle, dove da sempre sono stati sfruttati con l’allevamento ovino i pascoli d’alta quota. Pascoli rocciosi, disagiati, pietrosi, con temperature rigide anche in primavera ed autunno: per questo la pecora Sambucana ha assunto una rusticità che la rende particolarmente adatta a quest’ambiente. Nel 2008 sono stati iscritti al Registro Anagrafico dell’APA di Cuneo 3.486 capi, distribuiti in 59 allevamenti della provincia di Cuneo, principalmente in Valle Stura di Demonte e in alcune vallate attigue quali la Valle Maira, la Valle Grana e la Valle Gesso.

La pecora Sambucana è un’ottima produttrice di latte, carne e lana. Un tempo il latte era utilizzato quasi esclusivamente per l’alimentazione degli agnelli o per il fabbisogno famigliare; oggi alcuni allevatori trasformano il latte eccedente in formaggio tipico locale, “la toumo” (la toma), di sapore particolarmente gradevole. La lana è di ottima qualità, molto fine e fitta, il filo è leggero e lucente e presenta una buona resistenza ad essere strappato. L’agnello presenta un’ossatura fine con una massa muscolare ben sviluppata, compatta e con assenza di striature di grasso filamentoso.

La carne di agnello ha, inoltre, un sapore ottimo, determinato anche dal tipo di alimentazione naturale somministrata alle pecore. Malgrado le notevoli caratteristiche di pregio presenti in questa razza ovina, essa ha subito, a partire dagli anni Settanta, un calo quantitativo notevole.

A partire dal 1985 la Comunità Montana Valle Stura ha sostenuto un programma di lavoro tendente al recupero e alla valorizzazione della pecora in questione, al fine di trasformarla in fattore economico per coloro che in valle si dedicano all’attività dell’allevamento.

Di fondamentale importanza per l’attuazione del progetto si è rivelata la creazione del Consorzio l’Escaroun (in lingua occitana “piccolo gregge”) fondato nel 1988. Il Consorzio, che sin dall’inizio ha affiancato la Comunità Montana nell’azione di recupero e di valorizzazione della razza, conta circa 70 soci che hanno dato vita a molteplici iniziative tra le quali emergono la creazione di un centro di selezione degli arieti, l’organizzazione di una mostra ovina Sambucana, la formazione di un gruppo di giovani, l’organizzazione della commercializzazione dei prodotti ovini, la lavorazione della lana.

(APA Cuneo)



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