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Memento

Un uomo grande per grandi imprese

di Faccincani F.

Angelo Betti.

Alla fine di febbraio si sono svolti in forma riservata, perché questo era il suo volere, i funerali del dottor Angelo Betti, già segretario generale della Fiera di Verona e direttore responsabile della rivista Eurocarni, e non riesco ancora a capacitarmi di una dipartita così repentina e inattesa.

Caro Angelo, forse me ne vorrai perché eri giustamente geloso della tua vita privata, ma sono certo che mi perdonerai questa partecipata incursione nella tua sfera personale, che compio di buon grado con il sentito desiderio di segnalare un esempio di uomo, di funzionario e di manager alle giovani generazioni frastornate oggi da tanti guai e alla perenne ricerca di punti di riferimento.

Ci eravamo sentiti pochi minuti prima di addormentarsi per sempre sulla sua poltrona preferita, se n’è andato in punta di piedi, lucidissimo sino all’ultimo istante.

Che dire del nostro amico Angelo? Non è facile parlare di lui soprattutto per il suo temperamento esplosivo in tutto: nella sua profonda cultura giornalistica come in quella politica, economica, nel suo lavoro direzionale di segretario generale dell’Ente Autonomo per le Fiere di Verona come nei rapporti umani.

Personaggio certamente di singolare carattere, ma questo è alla base della sua natura come uomo, come amico, come alto funzionario e personaggio illustre di Verona.

Si aveva talvolta l’impressione di un personaggio difficile, severo e irruento, ma non bisogna dimenticare che Angelo Betti era un uomo della Padania, un romagnolo puro, un passatore cortese, con tutti i difetti e i grandi pregi dei romagnoli, che comunque hanno sempre rappresentato l’essenza di un uomo concreto e operoso.

Gli sono stato vicino fin dal 1970 come suo consulente veterinario. Posso affermare, senza ombra di smentita, che la Fiera ufficiale di Betti ha coinciso, come ce lo ha ricordato di recente durante il centenario della Fieragricola, con la fine della cosiddetta civiltà contadina e con l’alba del nuovo mondo zootecnico.

In questi ultimi anni questo nuovo mondo zootecnico è andato a sostituire alla vecchia stalla tradizionale l’allevamento razionale, al macello comunale la grande industria di macellazione e di trasformazione, al trasferimento di alcuni animali dalle campagne in città, agli interscambi fra nazioni e continenti.

Angelo ha gestito questo importantissimo passaggio e soprattutto lo ha tradotto in Fiera a Verona gestendo come sue creature i nuovi indirizzi fieristici quali la nuova Fieragricola, il Vinitaly, l’Eurocarne e la Fiera cavalli, per citarne i più importanti.

È stato un regista insuperabile di tali avvenimenti che senza dubbio hanno contribuito notevolmente a umanizzare la scienza zootecnica italiana.

Io dirigevo i servizi veterinari del comune di Verona e ho avuto modo di conoscerlo, frequentarlo e diventargli amico nel marzo del 1970 quando ricopriva allora la carica di capo ufficio stampa della Fiera di Verona.

Una sagace, intensa e frenetica attività è stata coronata nel 1976 con la meritata nomina a segretario generale della Fiera di Verona.

Mi piaceva andare spesso a trovarlo assieme al comune amico Roberto Gobbi nel suo nuovo ufficio. Chissà perché preferiva che gli dicessi che ero passato per caso piuttosto che sentire che ero partito dal mio ufficio al macello apposta per lui.

Conservava gelosamente i ricordi del passato, della giovinezza e in tale ottica era il più attivo e dinamico conduttore delle "feste in fiera" che ogni anno preparava, comprese quelle del "piatto del buon ricordo".

Dopo quanto esposto, forse in modo affrettato per la commozione e l’emotività di un povero mortale, quali sono stati i risultati? È presto per la storia, siamo ancora nella cronaca.

Se la Veronafiere è cresciuta e ha fatto notevoli passi da gigante lo si deve ad Angelo Betti. Non dobbiamo dimenticare che la Fiera di Verona è, è stata e sarà sempre per merito suo il punto di riferimento della zootecnia italiana e internazionale.

L’Uniceb, nelle persone del presidente cav. Ferruccio Fiorucci, del segretario generale Renzo Fossato e di tutti i componenti del Consiglio direttivo, porge le più sentite condoglianze per la scomparsa dell’amico

 

Angelo Betti

direttore del mensile "Eurocarni"

 

uomo dotato di grande professionalità e di profonda conoscenza della filiera, non disgiunte da un’alta carica umanitaria da tutti riconosciuta.



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