Tradizione, eleganza ed esclusività rimangono i simboli della bevanda di lusso per eccellenza, che ha attraversato i secoli mantenendo un fascino del tutto immutato. Ecco 10 curiosità sullo Champagne che si festeggia oggi
“In caso di vittoria me lo merito; in caso di sconfitta ne ho bisogno”. La leggenda narra che Napoleone Bonaparte amasse così tanto lo champagne da attribuirsi anche il primo di titolo di “Sabreur” (sciabolatore) per celebrare le proprie vittorie sui campi di battaglia: il suo aforisma è uno dei modi migliori per rendere omaggio al “vino dei re” visto che oggi, 28 ottobre, si celebra lo Champagne Day. Nata nel 2009 grazie al wine tutor e blogger californiano Chris Oggenfuss per festeggiare le bollicine francesi, la ricorrenza è stata successivamente riconosciuta e supportata da Comité Champagne, organizzazione che riunisce 15.000 viticoltori e le maison del territorio transalpino di Champagne.
Ma quali sono le 10 curiosità meno note sullo Champagne? Ecco quelle emerse da un’indagine condotta da Espresso Communication sulle testate internazionali per celebrare lo #ChampagneDay:
1. IL VINO DEL DIAVOLO – Agli albori della lavorazione dello Champagne la pressione all’interno della bottiglia era così forte da far scoppiare molti tappi. I produttori, vedendo numerose bottiglie rotte, attribuivano il fenomeno al diavolo dando allo Champagne l’appellativo di “vin du diable”.
2. PARTY LOVER – Le bollicine francesi sono diventate il simbolo delle celebrazioni dalla metà del 1600 per merito di Filippo d’Orléans, nobile conosciuto in tutta la Francia per le feste leggendarie: la stappatura dello Champagne, che avveniva per mano delle ragazze presenti, indicava l’inizio della festa.
3. IL VARO – Alla fine del XIX secolo lo Champagne fu associato alla cerimonia del battesimo delle navi: il frantumarsi della bottiglia ben stretta da un nastro e scagliata in direzione dello scafo da una madrina rappresenta il primo contatto tra la nave e l’elemento liquido ed è segno di buona sorte.
4. TOP LUXURY – Nel 2012 l’artista britannico Alexander Amosu incastonò un diamante bianco di 19 carati all’interno di una bottiglia di pregio con una decorazione di 48 grammi d’oro massiccio realizzata a mano. Il tutto è stato venduto per oltre 1,4 milioni di euro.
5. ENERGY DRINK – Alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna agli atleti che si cimentavano nella maratona veniva consigliato di bere champagne durante le gare: una sorta di energy drink non convenzionale.
6. IN FONDO AL MAR – Nel 2010 un gruppo di sub nel Mar Baltico ritrovò un relitto con a bordo 150 bottiglie di champagne risalenti al 1830 perfettamente conservate. Il percorso veniva utilizzato per le spedizioni in Russia: si pensa che Luigi XVI le avesse inviate come dono alla corte Imperiale russa.
7. CAVE DI GESSO – Il sottosuolo della regione di Champagne è calcareo e favorisce il drenaggio e la mineralità dei vini. Diverse maison fanno invecchiare le bottiglie nei loro cunicoli sotterranei scavati nel gesso che permettono di mantenere una costante temperatura riparandole anche dalla luce.
8. LA CONFRATERNITA DELLA SCIABOLA D’ORO – Nel 1986 il ristoratore francese Jean Claude Jalloux fondò la “Confrérie du Sabre d’Or”, il club degli sciabolatori presente in Italia e in decine di Paesi con più di 35.000 associati.
9. UN TAPPO PIÙ VELOCE DI JACOBS – L’Università di Reims ha dimostrato che più la bottiglia è fredda, minore sarà la velocità del tappo. Ad alte temperature l’anidride carbonica si concentra nel collo, aumentando la pressione: se a 4 gradi raggiunge i 40 km/h, a 18 gradi può toccare ben 55 km orari!
10. LA COPPA PERFETTA – La leggenda narra che la coppa, per tradizione la forma ideale per degustare lo Champagne, sia stata modellata niente meno che sul seno di Maria Antonietta. Una storia che ha fatto tendenza: Claudia Schiffer e Kate Moss hanno creato la loro versione sul modello del proprio seno.
In foto, Mortadella Fiorucci Suprema in abbinamento con le bollicine (photo © www.instagram.com/p/CkFzTy1M07X/?hl=it)