Tre anni e mezzo di ricerca sui sistemi di allevamento bovino presenti in Piemonte, dalla fine del 2020 ad oggi, e un lavoro multidisciplinare coordinato in un gruppo operativo composto da dodici partner: è arrivato alla conclusione il progetto FILIERBA, acronimo di FILIere dell’ERBA, finanziato da Regione Piemonte col Piano di Sviluppo Rurale 2014-2023). Per presentare i risultati ottenuti, e alcune proposte riguardanti il futuro del comparto zootecnico regionale, il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) dell’Università di Torino ha organizzato un evento — svoltosi lo scorso 12 aprile a Traversella (TO) — che si è articolato in due sessioni di lavoro: un incontro, denominato “Filierba: sviluppo di filiere zootecniche basate su foraggi polifiti (erbe e fieni composti da cinque o più specie vegetali, NdR)”, riservato ad un pubblico di addetti ai lavori, e l’escursione guidata “Seguendo i FILId’ERBA”, aperta al pubblico, alla scoperta delle produzioni di latte, carne e derivati “Erba & Fieno del Piemonte”. L’incontro, nella sua interezza, ha permesso di definire la sostanza e i contorni di una metodologia produttiva rispettosa tanto dell’ecosistema — che per l’azione dei ruminanti migliora in termini di biodiversità e fertilità del suolo — quanto dei consumatori, che grazie proprio alle filiere virtuose possono accedere ad un’alimentazione sostenibile caratterizzata da elevati valori nutrizionali (grassi insaturi, antiossidanti, vitamine, ecc…).
«Negli ultimi tre anni e mezzo» ha spiegato Giampiero Lombardi, «il gruppo operativo (enti di ricerca, aziende agricole singole e associate, realtà del commercio e della comunicazione) ha lavorato con cinque diversi obiettivi primari: innanzitutto conoscere quali aziende impiegano foraggi polifiti, come e quali sono le caratteristiche dei prodotti, e poi innovare, introducendo nelle aziende una gestione agronomica più efficiente. Abbiamo operato anche per individuare soluzioni e strategie idonee a collocare sul mercato sia il latte e la carne da foraggi polifiti che le piante spontanee commestibili, che — trasformate e confezionate — possono permettere alle aziende di diversificare la loro proposta. Il gruppo operativo ha infine promosso il consumo consapevole di questi prodotti e gettato le basi per la loro valorizzazione sui mercati, predisponendo infine i necessari strumenti per identificare univocamente i prodotti e proteggerli da tentativi di falsificazione, tutelando la filiera produttiva».
Le filiere virtuose da latte e carne analizzate da ogni possibile prospettiva
I relatori intervenuti, in rappresentanza di 6 dei 12 partner coinvolti (DISAFA e Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Istituti Zooprofilattici Sperimentali di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e di Lombardia ed Emilia-Romagna, agenzia di comunicazione Kulta e consorzio La Granda) hanno trattato del ruolo del prato-pascolo polifita nella valorizzazione di carne e latte di queste filiere, delle loro caratteristiche nutrizionali e della sostenibilità delle produzioni “Erba & Fieno”, dei possibili scenari di mercato, di introdurre alcune piante eduli nella proposta di queste aziende per ampliare il commercio e incrementare i fatturati, e infine dei valori che questi prodotti hanno nell’ambito della comunicazione. A Sergio Capaldo, presidente del Consorzio La Granda, il compito di concludere gli interventi con la spiegazione di come si è passati dall’idea di un’alimentazione con foraggi polifiti al Disciplinare “Erba & Fieno del Piemonte”, che definisce le pratiche di allevamento e trasformazione alimentare nell’ambito delle filiere interessate. «Migliorare l’agricoltura e l’alimentazione degli animali — ha detto Capaldo, che è anche responsabile zootecnico Slow Food e responsabile qualità carni del Gruppo Eataly — è fondamentale per cambiare l’impatto ambientale del settore agricolo, legato prevalentemente alle monocolture intensive che generano mangimi per la quantità, non per la qualità. Fondamentale è anche la produzione di cereali e foraggi da prati polifiti nell’alimentazione dei capi, così da ottenere produzioni di latte e di carne che si caratterizzano rispetto a quelle dell’allevamento convenzionale, perché strettamente legate ai terroir dei suoli italiani».
>> Link: filierba.it
Il progetto FILIERBA, promosso dall’Università di Torino, punta allo sviluppo di filiere virtuose grazie all’alimentazione animale “Erba & Fieno”, che rivaluta l’uso di pascolo e foraggi ricchi di specie vegetali diverse (photo ©IZSLER).
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