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EFSA: molti i pesci d’allevamento indenni da parassiti ma servono più dati

di Redazione


Molti dei pesci più comunemente allevati e consumati nell’UE/EFTA non presentano segni di parassiti che possano infettare l’uomo, ma in alcune specie d’allevamento ne sono stati rinvenuti, per cui occorrono ulteriori dati per prevedere la presenza di determinati parassiti nel pesce allevato. Sono questi i principali risultati di un parere scientifico (efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/8719) dell’EFSA pubblicato lo scorso 18 aprile in cui si valutano anche nuovi metodi per individuare ed eliminare i parassiti dai pesci.
Sebbene limitati, i dati scientifici provenienti dall’area UE/EFTA indicano che molte specie di pesci d’allevamento destinate al mercato sono indenni da infezioni da parassiti zoonotici. Tra queste il salmone atlantico, la trota iridea, l’orata, il rombo, il moscardino, l’ippoglosso atlantico, la carpa e il pesce gatto europeo. Comunque, parassiti come l’Anisakis e altri sono stati rinvenuti in spigole europee, tonno rosso dell’Atlantico, merluzzo e/o tinca prodotti in gabbie aperte in mare aperto o in bacini a flusso continuo.
I pesci prodotti in sistemi chiusi di acquacoltura a ricircolo di acqua filtrata e mangime trattato termicamente sono quasi sicuramente indenni da parassiti zoonotici. Tuttavia, gli esperti dell’EFSA hanno concluso che sono necessari ulteriori dati per stimare la prevalenza di parassiti specifici nelle specie ittiche selezionate, nei vari sistemi di allevamento e nelle zone di produzione dell’area UE/EFTA. Ciò fornirebbe un quadro completo delle varie combinazioni tra le principali specie ittiche d’allevamento e i loro parassiti.

Metodi per individuare ed eliminare i parassiti

Gli esperti hanno valutato nuovi metodi per individuare i parassiti zoonotici nei prodotti della pesca. Ad esempio, metodologie a scansione UV e metodologie ottiche, molecolari e omiche. Hanno, inoltre, valutato metodi per inattivare tali parassiti. Il congelamento e il riscaldamento rimangono i metodi più efficaci per eliminarli. La ricerca in corso sta anche sondando l’efficacia di varie tecniche di lavorazione come la lavorazione ad alta pressione, il campo elettrico pulsato, l’essiccazione ad aria, la salatura a secco, la doppia salatura e l’uso di prodotti naturali.

Prossime tappe
Entro la fine dell’anno gli esperti di EFSA determineranno se e quali specie ittiche selvatiche provenienti da specifiche aree di pesca rappresentino un rischio per la salute pubblica a causa della presenza di parassiti zoonotici.


Fonte: EFSA,
www.efsa.europa.eu/it/news/many-farmed-fish-parasite-free-more-data-needed

Nota

Atti scientifici di riferimento: Re-evaluation of certain aspects of the EFSA Scientific Opinion of April 2010 on risk assessment of parasites in fishery products, based on new scientific data, Part. 1: ToRs1–3.



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