Quando nel 2021 Paolo Tucci, Salvatore Di Mento e Hideki Onishi hanno fondato Meat Japan (meatjapan.com), hanno sempre messo tra i loro obiettivi quello di portare la cultura del vero Wagyu giapponese in Italia e in Europa. Sono la prima, e forse l’unica, realtà in Italia ad avere come partner un gastronomo, un tecnico veterinario e un selezionatore di Wagyu giapponese e con queste caratteristiche riescono a seguire tutta la filiera del processo che porta al cliente finale il taglio desiderato e selezionato.
Per diffondere la cultura del Wagyu, oltre a stringere partnership commerciali basate su una continua ricerca dell’eccellenza e sulla condivisione dei valori che portano gli allevamenti in Giappone ad ottenere il massimo della qualità di questi straordinari animali, Meat Japan ha deciso di organizzare nel mese di ottobre, ormai da tre anni, i “Wagyu Matsuri”, cene con l’obiettivo di celebrare un pezzo di cultura gastronomica giapponese. “Matsuri” significa festival, celebrazione, e per l’occasione Meat Japan, grazie ad un’amicizia consolidata, ha ospitato lo chef Takuni Horibe, del ristorante una stella Michelin Nijo Aritsune di Kyoto, che ha presentato un menu ideato per la serata milanese. Eventi che, come dicono in Giappone, ichi-go ichi-e, capitano una volta sola in un solo luogo!
La location scelta è perfetta, in uno dei quartieri più affascinanti della città, appena sotto il Bosco Verticale, i locali del ristorante PitBeef, contenuti e intimi negli spazi garantiscono la giusta atmosfera e la grande selezione di whisky giapponesi, che da sempre contraddistingue il ristorante, aggiunge il giusto accompagnamento per la degustazione.
Il menu prevede sei portate e viene presentato in maniera dettagliata ad ogni tavolo da Salvatore, Paolo e Hideki, che aiutano i commensali ad iniziare un viaggio non solo gastronomico ma pieno di aneddoti, curiosità e consigli su come avvicinarsi alla cultura giapponese.
Il protagonista principale non poteva che essere il Wagyu Ginkakuji Onishi, selezione della macelleria giapponese Onishi con sede a Kyoto dal 1953. Bresaola e lardo di Wagyu serviti come antipasto sorprendono per “scioglievolezza” al palato e per persistenza del gusto. Il Wagyu grigliato in foglie di hoba viene servito su un’enorme foglia di magnolia appoggiata su una ciotola in terracotta che nasconde la carbonella; la carne scaldandosi leggermente sprigiona tutte le sue peculiarità, i grassi dolci del Wagyu si mischiano con la salsa ai funghi e miso e per un attimo veniamo tutti trasportati tra le strade di Kyoto.
Il viaggio gastronomico è proseguito con fascino tra sapori lontani dalle nostre tradizioni assaggiando Onigiri di anguilla e un sorprendente Onigiri di Wagyu con ricci di mare.
Anche il dolce non sfugge all’ingrediente protagonista della serata e allora ecco serviti anche dei Chinsuko al burro di Wagyu, biscotti di pasta frolla dal riconoscibile gusto umami.
Non credo esista modo migliore se non attraverso la convivialità di una cena per avvicinare il consumatore ad un prodotto così affascinante. La cultura gastronomica di Paolo, la passione e professionalità di Salvatore, la storia della propria famiglia di selezionatori raccontata da Hideki uniti all’alta ristorazione dello chef Takumi hanno reso la serata davvero memorabile.
Complimenti a Meat Japan: raro vedere in Italia eventi come questo che riescano nella trasmissione dei valori profondi che stanno dietro ad un prodotto.
Paolo Amedeo Garofalo
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