È in un paesino di 1.200 abitanti il quartier generale di Milia Carni. La struttura, sita nella periferia di Bortigali, in provincia di Nuoro, che contiene molte aree tra cui il mangimificio, gli uffici, alcune stalle per il finissaggio e il macello, domina una vallata che sembra creata ad hoc per mostrare dove pascolano i bovini della famiglia.
A ridosso della catena montuosa del Marghine, il panorama di cui si gode dalla sede principale di Milia Carni è un vero e proprio balcone su una zona indiscutibilmente vocata per l’allevamento di bestiame, grazie al microclima e ad una vegetazione spontanea che rende carni e latte gustosi e aromatizzati. Vacche e vitelli di razza Limousine pascolano su 1.500 ettari circa, vivono e crescono allo stato brado per la gran parte della loro esistenza e si possono facilmente scorgere attraversando strade di penetrazione agraria nei comuni di Bortigali, Birori, Bonorva e Macomer.
In questo luogo che sembra fuori dal tempo, l’unico rumore che si sente è quello dei campanacci degli animali, che lentamente si spostano sornioni in ampi spazi interrotti solo da muretti a secco e querce secolari. Qui benessere animale non è né un adempimento burocratico, né un obbligo. È piuttosto un modo di vivere la campagna, dove persone e animali sono messi a proprio agio, nel rispetto dei loro ritmi e delle loro esigenze. Un modo di operare che esige campagne non insidiose, pulite, ordinate e in sicurezza tanto per gli uomini quanto per il bestiame. Ma è anche e soprattutto corretta alimentazione, aria aperta, ampi pascoli per 2/3 della vita del bovino, un finissaggio controllato e naturale, acqua e cibo sino a qualche minuto prima della macellazione e persino una breve e sonnacchiosa passeggiata di alcune decine di metri, dalla stalla al mattatoio, dove gli animali arrivano quasi spontaneamente in processione, seppur l’ultima.
Non si pensi che l’azienda Milia sia semplicemente una delle più importanti realtà imprenditoriali isolane, leader nella produzione di bovini da carne, operativa anche nella macellazione di ovini e suini, presente in numerose insegne della Grande Distribuzione Organizzata in Sardegna, nella penisola e all’estero, un datore di lavoro per decine di persone del luogo e quindi vitale anche sul piano sociale, oltre che economico. Perché Milia è prima di tutto una famiglia. Sono due generazioni che convivono, tre fratelli e nove figli, quasi tutti operativi, a vario titolo, nell’impresa.
I fondatori, Costantino, Salvatore e Angelino, rispettivamente 95, 89 e 85 anni, hanno fondato l’azienda più di cinquant’anni fa e tuttora continuano a dire la loro in fatto di lavoro e di gestione.
Costantino, classe 1929, nonostante l’età, è l’amministratore della Srl capogruppo e coi suoi fratelli non perde l’occasione per presenziare in azienda.
Figli di macellaio, in una famiglia numerosissima, si sono rimboccati le maniche che erano ancora bambini, come spesso capitava a quei tempi. L’esperienza maturata da Costantino nelle campagne romane negli anni ‘60, prima come pastore e poi nell’ambito della commercializzazione degli agnelli, è stata certamente l’elemento che ha dato una svolta personale e professionale ai tre fratelli. Sempre tenendo la macelleria di famiglia, oggi spaccio aziendale al centro del paesino di Bortigali, hanno avviato un’attività di commercializzazione di prodotti agroalimentari e si sono espansi e consolidati nell’allevamento, nella produzione di mangimi, nella macellazione e nella vendita di animali.
Quei tre fratelli ora non più giovani continuano ad essere l’anima di una famiglia coesa nella quotidianità quanto negli intenti e ora come un tempo vivono in questo territorio al pari di figli e nipoti. E se uno slogan potesse essere attribuito alla famiglia Milia, oltre a quelli che già sono noti a chi ne degusta le carni, userebbe le parole di Costantino: «la fortuna non esiste, la fortuna è alzarsi ogni giorno alle 4:00 del mattino per lavorare duro».
È un’azienda, questa, che fonda le sue radici sul sacrificio, non solo di chi vi opera oggi, ad ogni livello, ma anche e soprattutto di chi l’ha avviata.
Ci fa strada in una visita aziendale Antonello Milia, figlio di Costantino, che non perde l’occasione per ribadire il concetto: «per noi la famiglia e l’azienda sono il bene più prezioso e con questa consapevolezza compiamo ogni azione. La nostra non è solo la responsabilità di chi deve garantire un reddito a decine di famiglie. È l’orgoglio di restituire ad un territorio che ci ha dato tanto una ricaduta positiva per la comunità tutta. È vedere i dipendenti che vanno in pensione dopo 40 anni di lavoro consecutivo sempre e solo con noi. È sapere che i nostri collaboratori non vivono il lavoro solo come un dovere, ma che sono animati dalla nostra stessa passione.
Quest’attenzione alle persone ci guida anche nel mercato e, soprattutto, nella produzione, dove il consumatore finale è al primo posto. Scegliamo bene i nostri canali commerciali perché pretendiamo di operare in mercati remunerativi, che diano il giusto valore ad un prodotto che è il frutto di sacrifici di persone e animali, a cui dobbiamo rispetto».
I partner di Milia nelle carni ovine e suine non sono dei semplici fornitori, sono operatori con i quali condividere un percorso e una visione, la stessa che li anima nell’allevamento bovino. In queste collaborazioni non solo si ricerca un prodotto soddisfacente per tutti, ma anche la remunerazione di ogni anello della filiera perché ognuno deve vedere riconosciuto il proprio sforzo.
Al momento è in fase di definizione un progetto sul Suino sardo, che vede protagonisti validi produttori di diverse zone della Sardegna. E a breve vedremo nei banchi delle macellerie un prodotto isolano, di filiera corta, ma con caratteristiche inedite quanto a peso e tagli. Una collaborazione che va affinandosi e che presto si tradurrà in una proposta al pubblico.
E poiché i Milia, pur animati da un religioso rispetto della tradizione, amano evadere in nuovi campi della sperimentazione e della ricerca, a breve divulgheranno i risultati di un’azione finanziata dal FEASR, misura 16.1 che favorisce la cooperazione degli attori della Filiera Bovini sardi a beneficio dell’intero comparto. BOES – che in sardo significa buoi – è un progetto che, oltre a basarsi completamente sulla filiera corta, punta ad un prolungamento importante della vita del bovino allo stato brado, a cui si aggiungerà una frollatura lunga.
In tempi difficili, di campagne mediatiche diffamatorie per il settore, BOES si pone l’obiettivo di comunicare al pubblico il perché di certe scelte aziendali e di offrirgli gli strumenti per individuare un prodotto di qualità.
Al momento sul bovino i marchi utilizzati sono diversi, tra questi Bortigalesa è il prodotto premium, richiama il nome del comune che ha dato i natali ai Milia e porta in tavola un bovino sardo di cui sono proposti tutti i tagli e anche alcuni preparati. È un capo nato, cresciuto e macellato in Sardegna, proposto a seguito dell’utilizzo della tecnica di frollatura dry aging, inconfondibile per colore, grasso e tenerezza.
Quanto al rispetto per l’ambiente, le aziende del gruppo sono tutte completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, poiché da quasi 20 anni l’energia è prodotta da un vasto impianto fotovoltaico presente in tutti i tetti dell’impresa e in alcuni spazi a terra. A questo se ne affianca uno di biogas che trasforma i rifiuti animali e gli scarti di macellazione in risorsa e, oltre a produrre energia elettrica, genera humus, un prezioso sottoprodotto che viene poi riutilizzato come fertilizzante. Insomma, i Milia producono carni di qualità, ma si impegnano anche per consegnare il pianeta ai propri figli nello stesso stato in cui l’hanno ereditato dai genitori. Possibilmente anche meglio.
Maria Antonietta Dessi
Milia Srl
Località Tanca e Mesu
08012 Bortigali (NU)
Telefono: 0785 80469
Web: miliasrl.it
FB: Milia Carni
Instagram: miliacarni
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