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La carne nel mondo

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di Redazione


Spagna: Jbs annuncia la costruzione di un impianto di carne sintetica con capacità produttiva di 1.000 t l’anno
La carne di laboratorio sarà pure una bolla finanziaria con fondi e start-up agguerrite, ma poi viene fuori che a buttarsi a capofitto nel business sono proprio i produttori di carne “vera”. Così, entro la metà del 2024, aprirà i battenti il più grande stabilimento produttore di carne sintetica del mondo. E chi lo costruisce? Proprio Jbs, colosso brasiliano della carne, il più grande produttore al mondo, che, attraverso la sua controllata BioTech Foods, ha avviato la costruzione della struttura a San Sebastián, in Spagna. Secondo le stime di Jbs, la struttura industriale dovrebbe essere in grado di produrre oltre un migliaio di tonnellate di carne l’anno, con la possibilità di espandere tale capacità di 4.000 tonnellate l’anno a medio termine. «Il nuovo impianto BioTech pone Jbs in una posizione unica per guidare il segmento e cavalcare questa ondata di innovazione», ha affermato Eduardo Noronha, responsabile delle attività a valore aggiunto di Jbs USA.
Jbs ha acquisito una partecipazione del 51% nella BioTech spagnola nel 2021 con un accordo da 100 milioni di dollari, di cui 41 milioni destinati alla costruzione dell’impianto. La multinazionale brasiliana ha affermato che BioTech prevede di aumentare gradualmente la propria capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda dei consumatori, in uno scenario in cui Australia, Brasile, Unione Europea, Giappone, Singapore e Stati Uniti sono visti come mercati chiave. «Le proteine coltivate hanno il potenziale per stabilizzare la produzione globale di proteine», ha affermato in una nota il co-fondatore e Ceo di BioTech Foods Iñigo Charola.
BioTech ricava la propria carne coltivata da un campione di cellule raccolte dal bestiame e cresciute in un tessuto simile a quello prodotto nel corpo dell’animale (fonte: EFA News – European Food Agency).


Usa: Walmart costruisce un impianto per commercializzare la carne di Angus da allevamenti sostenibili
McCownGordon, azienda di costruzioni di Kansas City, insieme a ESI Design Services, altra azienda di costruzioni, sta collaborando con il gigante statunitense dei supermercati Walmart per la costruzione di uno stabilimento di 330.000 m2 a Olathe, in Kansas, per la commercializzazione di carne bovina pronta per il consumo. L’impianto di case-ready beef, da 257 milioni di dollari, confezionerà e distribuirà i prodotti del nuovo stabilimento Sustainable Beef LLC in costruzione a North Platte, Nebraska. Il completamento del sito è previsto per il 2025 e creerà oltre 1.000 posti di lavoro considerando progettazione e costruzione.
Nell’agosto dell’anno scorso Walmart ha annunciato l’acquisizione di una quota di minoranza in Sustainable Beef, start-up che dovrebbe essere operativa alla fine del prossimo anno. Sustainable Beef prevede di lavorare 1.500 capi al giorno e fino a 100.000 all’anno quando sarà pienamente operativa. «In Walmart, il miglioramento della qualità è parte integrante del nostro modo di innovare» ha puntualizzato David Baskin, vicepresidente senior del settore gastronomia, carne e frutti di mare di Walmart. «Una volta aperto, il nostro impianto di case-ready beef a Olathe segnerà un importante passo avanti nel nostro percorso di creazione di una catena di approvvigionamento di carne Angus end-to-end, assicurando ai nostri clienti l’accesso alle carni di alta qualità che si aspettano ai prezzi bassi di tutti i giorni su cui fanno affidamento» (fonte: EFA News – European Food Agency).


Mondo, prospettive della carne by FAO su produzione, commercio e prezzi nel 2023
Si prevede che la produzione mondiale totale di carne nel 2023 aumenterà fino a raggiungere i 364 milioni di tonnellate (equivalente peso carcassa), trainata principalmente dal previsto aumento in volume di quella di pollame, richiesta in misura sempre maggiore dall’industria alimentare dei servizi e percepita generalmente come un tipo di carne più accessibile, nonostante le diffuse epidemie di influenza aviaria e gli alti prezzi dei mangimi. La produzione mondiale di carne ovina dovrebbe aumentare in Asia e Oceania. Al contrario, la produzione mondiale di carni suine dovrebbe diminuire leggermente (–0,5%) fino a 121,7 milioni di tonnellate (equivalente peso carcassa), principalmente a causa del forte calo produttivo in Europa a causa dell’impatto della peste suina africana e di un calo dei consumi interni. Si prevede inoltre che la produzione mondiale di carne bovina diminuirà a causa del calo delle scorte di bestiame, degli elevati costi dei mangimi, della carenza di foraggio e del peso inferiore delle carcasse in diverse importanti regioni produttrici.
Per quanto concerne il commercio mondiale di carne e prodotti a base di carne, nel 2023 raggiungerà i 42 milioni di tonnellate (equivalente in peso carcassa), solo leggermente al di sopra del livello del 2022. Questa leggera crescita è supportata dalle aspettative di espansione delle importazioni insieme all’aumento delle vendite nel settore alimentare, in particolare in Cina, dopo la fine delle restrizioni del Paese legate alla pandemia di Covid-19. Tuttavia, l’aumento delle disponibilità da fonti interne e il minor potere d’acquisto dei consumatori a causa degli alti prezzi dei prodotti alimentari potrebbero portare a minori importazioni. È probabile che gran parte della domanda prevista venga fornita da Brasile e Australia, facilitata dall’elevata disponibilità di forniture esportabili, dallo stato di indennità da malattia e dai prezzi competitivi.
Da quando hanno raggiunto il massimo storico nel giugno 2022, i prezzi internazionali della carne hanno avuto una tendenza al ribasso nella seconda metà dello scorso anno, riflettendo una maggiore disponibilità esportabile in alcuni dei principali Paesi esportatori a fronte di una minore domanda di importazioni per forniture spot. Tuttavia, l’indice dei prezzi della carne della FAO ha recuperato da febbraio 2023, trainato principalmente dai prezzi delle carni suine e bovine tra i limiti dell’offerta e, più recentemente, l’aumento dei prezzi della carne di pollame a causa dell’elevata domanda (fonti: fao.org – 3tre3.it).


Germania, approvata la legge per l’etichettatura delle carni in base al tipo di allevamento
L’etichettatura delle carni secondo il tipo di allevamento deve fornire informazioni sulla tipologia di stabulazione degli animali durante la produzione secondo una scala di 5 livelli: box, box con più spazio, recinto all’aperto, produzione con recinto all’aperto e produzione biologica. Inizialmente, la legge si applicherà alle carni dei suini da ingrasso e sarà rapidamente estesa ad altre specie animali e ad altri ambiti della catena del valore, come la ristorazione. Inoltre, il Parlamento tedesco ha anche approvato modifiche al regolamento edilizio per facilitare la conversione dei recinti al fine di rendere più facile per gli allevamenti adattare le proprie aziende a metodi di allevamento più rispettosi degli animali. La legge fornisce sussidi alle aziende che desiderano convertire i loro box alla produzione all’aperto e alla produzione biologica(fonti: bmel.de – 3tre3.it).


Carni, Londra aumenta le importazioni dal Brasile (con meno controlli)
Ormai libero dai vincoli europei, il governo britannico ha posto fine ai controlli rafforzati sui prodotti a base di carne importati dal Brasile. Una decisione che è stata accolta “con soddisfazione” dal governo brasiliano. Al contempo Londra ha disposto la piena ripresa del sistema di autorizzazione degli stabilimenti su indicazione delle autorità sanitarie brasiliane. La misura venuta meno si basava sulla relazione di audit tecnico effettuata dai team britannici nell’ottobre 2022, incentrata sul sistema brasiliano di ispezione dei prodotti di origine animale, in particolare carne bovina e pollame. Si era trattato della prima missione di audit britannica all’estero dopo la Brexit. La missione di audit ha riconosciuto che il Brasile aveva risolto le questioni relative al proprio sistema normativo sanitario e fitosanitario che avevano portato all’istituzione dei controlli rafforzati. “La decisione delle autorità britanniche conferma l’eccellenza dei controlli sanitari ufficiali brasiliani, che garantiscono la qualità e la sicurezza dei prodotti consumati in Brasile e nei Paesi importatori”, si legge in una nota del Ministero dell’Agricoltura brasiliano.
Il governo britannico ha anche annunciato la regionalizzazione del territorio brasiliano a livello statale in relazione all’influenza aviaria. In questo modo, gli eventuali focolai della malattia che potrebbero verificarsi in Brasile non porteranno più alla chiusura del mercato britannico per tutte le esportazioni di carne di pollame, ma solo per quelle provenienti dallo Stato in cui la malattia è stata identificata.
La decisione riflette la solida partnership tra Brasile e Regno Unito, adottando un approccio precauzionale al fine di preservare il commercio tra i due Paesi. L’accordo raggiunto è il risultato di uno stretto coordinamento tra il Ministero degli Affari esteri e il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento, sia a Brasilia che a Londra. L’annuncio fa seguito ai negoziati che l’Ambasciata brasiliana nel Regno Unito ha intrattenuto con la parte britannica dall’attuazione della Brexit. Il Regno Unito è una destinazione importante per la carne esportata dal Brasile. Nel 2022, il Brasile ha esportato Oltremanica 282,2 milioni di dollari di carne di pollame e circa 134,5 milioni di dollari di carne bovina. Dalla Brexit, le esportazioni agricole brasiliane verso il Regno Unito sono aumentate del 67%, raggiungendo 1,8 miliardi di dollari nel 2022 (fonte: EFA News – European Food Agency).



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