Lo scorso fine settembre l’ente responsabile per lo sviluppo e la promozione delle carni del Galles, l’HCC, ha organizzato una conferenza stampa on-line per fare il punto sul Welsh Lamb in Italia. Jeff Martin, responsabile HCC Italia, insieme a Deanna Jones, export market development executive HCC, hanno aggiornato la stampa agroalimentare sugli sviluppi dell’export di Agnello gallese Igp nel mercato italiano. I numeri sono molto positivi, con punte di +200% di vendite rispetto al 2019 registrate nel mese di luglio nella GDO italiana.
«La maggior parte del nostro Agnello gallese Igp viene venduto nella Grande Distribuzione, si trova nei banchi di carne fresca, riconoscibile dal logo che testimonia l’origine garantita del prodotto» ha ricordato ai giornalisti Jeff Martin. «Ma anche la ristorazione si è dimostrata sempre molto interessata ai nostri prodotti, in modo particolare alcuni tagli ovini quali la spalla, la coscia disossata e le costolette che si prestano molto bene alle preparazioni di fine dining.
Nonostante la situazione drammatica e imprevedibile legata alla pandemia di Covid-19, possiamo dire che il mercato stia rispondendo molto bene; le macellerie, ad esempio, stanno registrando ottimi risultati (+30%)».
Qualità e servizio, ovvero bontà delle carni e lunga shelf-life
L’Italia da anni rappresenta un mercato solido per il commercio di carne ovina gallese. L’atteggiamento dei consumatori è quello di prediligere carne di qualità e dalla tracciabilità garantita e in questo senso le carni gallesi rappresentano una risposta certa grazie alla tenerezza e alla bontà costante, garantite all’origine dal marchio di indicazione geografica protetta. L’ente di promozione HCC sta inoltre puntando ad offrire un servizio sempre più efficiente ai suoi clienti, a cominciare da una shelf-life ancora più lunga dei suoi prodotti. Alcuni tagli di Agnello gallese Igp garantiscono 33 giorni di conservazione, un aspetto determinante per potenziare la competitività del prodotto nel settore e per facilitare la sua gestione da parte degli operatori. «La scadenza più lunga del nostro Agnello gallese, oltre al fatto che il prodotto arriva nei punti vendita “pronto” per essere esposto nei banchi di carne fresca (già porzionato, confezionato, prezzato ed etichettato), garantisce agli operatori un risparmio notevole di tempo e una miglior gestione del prodotto» ha sottolineato Martin. «Un aspetto molto importante che ci posiziona ad alti livelli non solo per la qualità della carne, ma anche per il servizio efficiente offerto».
Parola d’ordine: sostenibilità
In quest’anno che sta per volgere al termine, nel quale noi tutti abbiamo dovuto fare i conti con scenari mutevoli (e piuttosto imprevedibili), chi aveva tutte le carte in regola per essere sul mercato con prodotti rispondenti alle esigenze del consumatore è stato premiato. Esigenze che però non riguardano solo la bontà delle carni o il servizio. Da una ricerca condotta dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma in collaborazione con Sin Life e presentata all’edizione 2020 della fiera Marca, il 94% degli Italiani è convinto che adottare comportamenti sostenibili sia “la cosa giusta da fare”.
Il rispetto per l’ambiente si trasforma in un criterio di acquisto: il 36% dei consumatori Italiani, davanti allo scaffale, tende a scegliere prodotti che limitano l’impatto generato sull’ecosistema e il 61% si dice disposto a modificare le proprie abitudini di spesa pur di ridurre gli effetti e le ricadute ambientali.
«La sostenibilità negli ultimi due anni è diventato una materia di discussione centrale nel mercato italiano» ha sottolineato Jeff Martin nel corso della conferenza stampa. «E per noi che promuoviamo una carne che è il risultato di una tradizione millenaria di zootecnia estensiva questo è un tema che ci sta particolarmente a cuore.
Chi è stato in Galles ha potuto toccare con mano le infinite distese collinari erbose nelle quali pascolano gli ovini tutto l’anno, mangiando erba e bevendo acqua piovana incontaminata».
L’Agnello gallese Igp è una scelta di carne sostenibile per definizione, essendo il prodotto di un sistema d’allevamento naturale che fa dell’ambiente, pascolo e acqua piovana, la sua fonte di nutrimento. La reputazione e le qualità uniche di cui gode oggi l’Agnello gallese sono infatti il risultato di 2.000 anni di metodi di allevamento tradizionali, di generazioni di esperti del settore e della ricchezza dei pascoli naturali.
Grazie alle sue condizioni ideali, il Galles conta circa 11 milioni di ovini: non stupisce quindi che questa terra sia conosciuta in tutto il mondo per la sua carne di agnello. Qui si alleva il più alto numero di ovini rispetto a qualsiasi altra regione d'Europa e in nessun altro paese la carne ovina riveste un ruolo così determinante nella cucina, nella cultura e nella società, impiegando migliaia di persone in tutto il Galles.
Gli allevatori gallesi non hanno solo beneficiato dell’ambiente naturale del Galles, ma hanno anche saputo migliorare la loro capacità di allevamento e la gestione dei pascoli. «Oggi i produttori di Welsh Lamb utilizzano le tecniche di macellazione più innovative e perfezionano regolarmente i tagli di carne fresca per rispondere in modo tempestivo alle più moderne esigenze della Grande Distribuzione e della ristorazione, sia in termini di assortimento che di confezionamento» ha precisato Martin, ricordando che l’80% dei terreni in Galles è dedicato agli allevamenti da carne di bovini e ovini, con una grande cura dei terreni e dei pascoli. «E questo 80% di produzione zootecnica garantisce una cattura di carbonio che è fondamentale per l’economia del Regno Unito».
Elena Benedetti
La parola agli allevatori
Per raccontare il tipico metodo di allevamento gallese, l’ente promozionale delle carni rossi HCC - Meat Promotion Wales ha raccolto le testimonianze di alcuni allevatori, in rappresentanza un intero comparto, e le ha utilizzate per una campagna sui social media che ha vinto anche il riconoscimento di IN2SABRE Awards (il certificato di eccellenza per “l’uso migliore di contenuti nei social media”). Abbiamo scelto quella di Katie Davies, 29 anni, due bambini e la famiglia che si occupa di allevamento da oltre 80 anni. Nantymoel Farm è la sua fattoria di circa 1.500 acri, in collina, dove gestisce circa 1.000 ovini South Wales Mountain e 30 bovini Welsh Black, entrambe razze autoctone. A Nantymoel si lavora per una produzione di carne bovina e ovina di altissima qualità. Il benessere degli animali è fondamentale: assicurarsi che gli animali siano curati, sani e felici è davvero essenziale.
Puoi guardare la testimonianza di Katie e di altri Welsh farmers qui: www.agnellogallese.it/video
HCC, HibuCigCymru
HCC, HibuCigCymru è l’ente responsabile per lo sviluppo, la promozione e la distribuzione delle carni del Galles. Tra i compiti di HCC vi sono: la promozione di tutti i prodotti di carne provenienti dal Galles, l’evidenziazione delle caratteristiche che differenziano i prodotti di carne gallese, la collaborazione con le aziende agricole per diffondere la qualità, ridurre i costi e migliorare la salute degli animali, la collaborazione con tutta la catena di fornitori per migliorare l’efficienza e sviluppare la garanzia di qualità, l’attività per la diffusione e il miglioramento della comunicazione della qualità di questo settore. HCC rappresenta per vasta parte l’industria agricola del Galles e trae esperienza dai diversi componenti dei suoi Board of Directors e dalle aziende a cui essi appartengono.
>> Link: www.agnellogallese.it
Didascalia: Jeff Martin, responsabile per il mercato italiano di HCC, l’ente che promuove le carni rosse gallesi (photo © Diego Bonacina).
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