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Anniversario

Cinquant'anni e non sentirli

 

Inalca compie 50 anni: la società, fondata il 1° luglio 1963 a Castelvetro dal Cavalier Luigi Cremonini, nasceva con l’ambizione di diventare la prima vera industria nella produzione delle carni bovine in Italia. Con un investimento di pochi milioni di lire, e la collaborazione del fratello Giuseppe e del socio Luciano Brandoli, Luigi Cremonini affittò un immobile rurale per realizzare un piccolo impianto, con una capacità di macellazione di 20 bovini alla settimana. A distanza di cinquant’anni, l’Industria Alimentari delle carni ha raggiunto un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro, con una capacità di macellazione per oltre 5.500 capi la settimana. Inoltre, dal nucleo originale della società dedicata alla produzione di carni bovine, si sono sviluppate negli anni le attività nel settore della distribuzione, rappresentate oggi da MARR, e della ristorazione in concessione e commerciale (Chef Express e Roadhouse Grill): nel 2012 il Gruppo Cremonini ha raggiunto i 3,42 miliardi di ricavi, con 12.200 dipendenti, risultando la terza azienda italiana per fatturato nel settore agroalimentare. Come spiega Luigi Cremonini: «cinquant’anni di lavoro sono una lunga strada. Al tempo stesso sono serviti a capire che resta molto da fare. Perciò siamo contenti, ma non abbiamo il tempo di restare a farci i complimenti. Questo anniversario serve soprattutto per mantenere la chiarezza di idee. È la primogenita, Inalca, che festeggiamo. E per me questo vuol dire che avevamo proprio ragione, il futuro era nell’industria della carne. A partire da qui si raggiunge tutto il mondo. Adesso non siamo più soltanto nell’industria della carne, ma anche in altri settori, perché abbiamo sempre cercato di valorizzare il nostro prodotto e di avere in mano anche ciò che sta a valle. Siamo entrati in settori che sono sinergici, quali la distribuzione alimentare per alberghi e ristoranti, con Marr che oggi è la prima azienda nazionale, e la ristorazione, che è un altro mondo ancora più a valle e dove vantiamo leadership assolute nel mondo ferroviario».

Per celebrare l’anniversario l’azienda ha organizzato due eventi, a Modena e a Roma. L’incontro di Modena si è tenuto al Forum Monzani ed era aperto a tutti i dipendenti modenesi dell’Inalca e del Gruppo Cremonini, molti dei quali sono stati premiati per la loro presenza in azienda da più di 25 anni. Luigi Cremonini ha ricordato che «non ci sarebbe squadra se non ci fossero uomini. Non dimentico nemmeno per un minuto il fatto che tante persone, manager di vertice ma anche impiegati, operai, agenti di vendita e operatori della ristorazione, hanno fatto propri gli obiettivi che io andavo indicando. Senza di loro non sarei andato da nessuna parte. Sono orgoglioso e grato del fatto che il lavoro sia stato realizzato insieme, con l’iniziativa e la bravura di tanti».
L’incontro di Roma si è tenuto presso Palazzo Colonna ed era rivolto a rappresentanti delle istituzioni, italiane e internazionali, fornitori, clienti e manager del Gruppo provenienti da oltre 20 nazioni di cinque continenti. «Va sottolineato che le attività internazionali dell’Inalca hanno ormai superato il 50% del fatturato — ha specificato Luigi Cremonini — sulla base di un modello unico al mondo che ha portato l’Inalca a essere l’unica azienda nello scenario mondiale della carne bovina che sia leader non soltanto nella produzione integrata di carne bovina, ma anche nella distribuzione internazionale, sia di materie prime sia di eccellenze alimentari del made in Italy. E non solo».

Inalca oggi è presente stabilmente con piattaforme logistiche-distributive e impianti di produzione in Russia e in diversi paesi africani (Angola, Algeria, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico, Costa d’Avorio), e sta per inaugurare nuove sedi in altre aree del mondo, come il Kazakistan, i Paesi del Golfo, e il South e Far East Asiatico. «Questo sviluppo — ha proseguito Cremonini — si basa sulla convinzione che, in un mercato nuovo, sia proprio la fase di distribuzione quella da cui partire: una sorta di filiera integrata a rovescio, in cui le fasi di produzione e trasformazione arrivano in un secondo tempo.

Un modello che unisce, aggrega e distribuisce sul mercato mondiale anche il meglio dell’Italian food & beverage. È un modello ideale di internazionalizzazione senza delocalizzare, che oggi sembra non avere limiti nella possibilità di replicarsi in tantissimi altri mercati mondiali. Un’espansione continua, quindi, che oggi vediamo programmabile per molti anni a venire
».
In entrambi gli incontri sono stati presentati un video e un libro sui 50 anni dell’Inalca dal titolo “Uno sguardo al passato per costruire il futuro”. Il volume, pubblicato dall’editore Artioli di Modena, è stato curato dal giornalista Giuseppe Romano. «Questi primi cinquant’anni — ha concluso Luigi Cremonini — hanno dimostrato in pieno la validità dei modelli di business applicati nei tre settori di attività: la sfida dei prossimi decenni riguarda la loro replicabilità in nuove aree geografiche e il confronto con le nuove esigenze economiche, prima fra tutte quella di produrre di più consumando di meno, garantendo così sempre di più l’accesso al cibo sicuro a tutta la popolazione mondiale, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale».



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