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Da Agriumbria il Sistema Allevatori lancia segnali positivi

La 49a edizione di Agriumbria, tenutasi da venerdì 31 marzo a domenica 2 aprile a Bastia Umbra (PG), si è chiusa con ottimi risultati in termini di visitatori e pubblico, in particolare per le iniziative predisposte da Aia e dal Sistema Allevatori. Un messaggio positivo, quindi, al termine di una tre giorni che ha confermato la manifestazione organizzata da Umbriafiere come polo delle carni italiane. Come di consueto molto ricco il programma zootecnico proposto, ad iniziare dalle mostre nazionali delle razze bovine da carne Limousine (XIV edizione) e Charolais (VI edizione), organizzate dall’Anacli, l’Associazione Nazionale Allevatori delle razze bovine Charolais e Limousine — con una qualificata partecipazione di allevatori da tutta Italia —, passando per la “regina” locale delle razze bovine da carne, la Chianina, protagonista della III mostra interregionale organizzata da Ara Umbria ed Anabic. A completare il quadro delle razze bovine da carne e a duplice attitudine in esposizione, capi di Romagnola, Marchigiana, Podolica, Maremmana e Pezzata Rossa Italiana. Presenti i bovini da latte, con un’apprezzata Mostra Interregionale della Frisona Italiana, organizzata da Ara Umbria ed Anafi-Associazione Nazionale Allevatori di razza Frisona. Per il comparto ovicaprino, interessante la mostra-mercato dei riproduttori maschi delle razze ovine appartenenti al Libro Genealogico Assonapa (Associazione Nazionale della Pastorizia) ed una significativa vetrina dei capi allevati in Umbria. Spazio alla zootecnia minore nella mostra-mercato delle razze cunicole italiane, iscritte al Registro Anagrafico dell’Anci (Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani) che ha presentato circa 200 soggetti. La manifestazione ha riproposto anche la vetrina Italialleva delle principali razze italiane delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suinicole, allevate in Umbria, appartenenti ai rispettivi Libri Genealogici e Registri Anagrafici.
È proseguita altresì l’attività di formazione ed informazione di Aia presso lo stand istituzionale del Sistema Allevatori sui temi della nuova Politica Agricola Comunitaria (2014-2020), “Farmers 3.0”, che ha coinvolto con materiale divulgativo e la distribuzione di appositi questionari sugli obiettivi e finalità della Pac gli operatori ed i numerosi studenti presenti in fiera. A proposito di questi ultimi, sono stati protagonisti nella giornata di apertura della giornata didattica con le gare di giudizio morfologico riservate agli istituti tecnici e professionali agrari che ha visto gli studenti cimentarsi con le razze Chianina, Limousine e Frisona Italiana. Ventidue gli istituti presenti, circa 1.200 gli studenti coinvolti: per le razze bovine da carne si è imposto l’Istituto di istruzione superiore statale A. Vegni di Capezzine-Cortona, Arezzo, mentre per la razza da latte è risultata in testa alla classifica la prima squadra dell’Itas di Firenze.

Incontri e iniziative
Due i principali momenti convegnistici e di informazione durante la rassegna: nella mattinata di venerdì 31 marzo, ampia partecipazione ed interesse per il convegno tecnico sul tema “L’allevamento del bovino da carne: un approccio multifattoriale”, coordinato dal presidente di Aia Roberto Nocentini e che ha visto alternarsi al tavolo dei relatori qualificati esponenti della filiera agrozootecnica, della veterinaria, della mangimistica e della ricerca.
Pienamente riuscita anche l’iniziativa del talk show realizzato da Aia e Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’economia agraria) dal titolo “Alla ricerca del gusto perduto”, moderato dal giornalista Sandro Capitani, conduttore del popolare programma su Radio 1 Rai “Coltivando il futuro”. Il talk show ha lanciato un messaggio positivo — supportato da un’informazione scientificamente attendibile —, sul consumo consapevole di carne e di prodotti derivati dalla zootecnia, all’insegna di una cultura della carne e dei prodotti derivati che va comunicata e consolidata nella maniera più corretta. In proposito, confermato anche l’alto gradimento del pubblico per l’area ristorazione “Il sapore unico delle biodiversità nelle carni italiane”, dove era possibile gustare la carne 100% made in Italy garantita dall’Associazione Italiana Allevatori.
«Aia e il Sistema Allevatori — ha affermato in conclusione di fiera Roberto Nocentini — hanno voluto ribadire nel contesto di questa importante manifestazione il contributo che gli allevatori possono dare in prima persona alla divulgazione di tutti i temi tecnici e scientifici che ruotano attorno all’allevamento, soprattutto da carne. Abbiamo gli strumenti e le competenze per farlo, ma siamo anche consapevoli che molto lavoro c’è da fare per migliorare tutto ciò che abbiamo realizzato in oltre settant’anni di selezione, miglioramento genetico e assistenza tecnica agli allevatori».
Orgoglio e soddisfazione anche da parte del presidente Anabic ed Ara Umbria Luca Panichi. «Noi allevatori abbiamo a pieno titolo evidenziato il nostro ruolo insostituibile per l’economia del territorio e per il suo tessuto sociale, anche perché dimostriamo giorno dopo giorno che riusciamo a dare ai cittadini e consumatori prodotti di altissima qualità, tracciati e certificati, e costituiamo altresì un efficace presidio dell’ambiente e della sua ricca biodiversità. La bellezza delle nostre razze è ammirata nel mondo, sia di quelle autoctone e sia di quelle che lo sono diventate grazie alle capacità degli allevatori. Con il nostro lavoro ci impegniamo a custodirle e tramandarle alle generazioni future».


(Fonte: AIA-Associazione Italiana Allevatori  www.aia.it)



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